A cura della Redazione
Si è svolta giovedì 6 maggio in Prefettura la riunione che potrebbe mettere la parola fine alla telenovela della mancata installazione del ponte in via Sepolcri. Ritardi che risalgono al lontano 2006, quando fu abbattuto il vecchio ponte in cemento per permettere l’allargamento a tre corsie dell’autostrada Na-Sa. La società Autostrade, infatti, ha presentato un nuovo progetto che non comporterebbe più l’abbassamento del manto autostradale, in quanto il ponte progettato sarebbe più alto. Questo fatto eliminerebbe il maggior ostacolo finora riscontrato per la posa in opera dell’infrastruttura, ossia la delocalizzazione della fogna sottostante la strada. Il progetto è stato presentato giovedì, ma al momento di andare in stampa non si conoscono ancora gli esiti dell’incontro. Ci sarebbe solo qualche problema inerente ad alcune abitazioni situate in località Boscotrecase, che sarebbero penalizzate dalla installazione del ponte. I disagi per la popolazione, per il mancato completamento dei lavori, sono evidentissimi. Infatti, la chiusura di via Sepolcri, legata proprio alla non riapertura del ponte, costringe i residenti ed il resto dei cittadini a dover utilizzare percorsi alternativi per raggiungere le loro abitazioni ed in particolar modo il cimitero e l’ospedale di Boscotrecase, oltre ad impedire il transito dei veicoli per recarsi nei paesi vesuviani limitrofi. Una situazione incresciosa che fino ad ieri non aveva trovato alcuna risoluzione. Dal canto suo, il Comune di Torre Annunziata aveva già diffidato in passato la Società Autostrade affinché riprendesse i lavori, iniziati nel 2006 e mai portati a compimento. Bloccati a seguito dell’intervento della magistratura che inibì i lavori dell’installazione del ponte dopo l’incidente che provocò la morte per annegamento di un automobilista napoletano. Rimasto intrappolato, a causa della forte pioggia, nel tunnel di svincolo del casello autostradale di Torre Annunziata Sud. Fino a quando non si sarebbe trovata una soluzione che assicurasse il buon funzionamento della rete fognaria sottostante il manto autostradale, il ponte non poteva essere sistemato in loco. L’unica possibilità di poter veder finalmente proseguire e completati i lavori era data dall’entrata in funzione del depuratore di Castellammare di Stabia, a cui andrebbe a collegarsi il nuovo collettore, che sostituirebbe il vecchio impianto fognario. Ma la mancata funzionalità del depuratore ha fatto venir meno anche questa ipotesi. Eppure, sono trascorsi ormai quattro anni dall’accordo siglato tra Comune e SAM, che prevedeva che il cantiere di via Sepolcri sarebbe rimasto aperto per poco più di quattro mesi, tempo utile per l’abbattimento del vecchio ponte, l’allargamento della carreggiata autostradale, con la creazione delle terze corsie in entrambe le direzioni di marcia, e la realizzazione di un nuovo ponte. Considerato che i tempi si sono allungati sine die, erano state prospettate alcune ipotesi, comunque del tutto provvisorie, che avrebbero quanto meno “alleviato” i disagi per la collettività: l’installazione momentanea di un ponte pedonale, per facilitare i residenti, impossibilitati a percorrere da oltre quattro anni via Sepolcri. Oppure la realizzazione di un ponte ad arco, in modo da aumentare l’altezza suolo-ponte ed evitare, così, di abbassare il livello della corsia autostradale, dove insiste la fogna. Ed è proprio su questa seconda ipotesi che si è concentrata l’attenzione delle Autostrade Meridionali. BENNI GAGLIARDI (dal settiimanale TorreSette del 7 maggio 2010)