A cura della Redazione
«Il governo valuterà se aprire o meno la seconda discarica a Terzigno». Lo ha dichiarato poco fa il ministro per l’ambiente Stefania Prestigiacomo (nella foto) e rappresenta l’ultima uscita in ordine di tempo di importanti rappresentanti delle istituzioni a livello nazionale sulla questione rifiuti. «Il governo si riserva di ascoltare le istanze dei cittadini di Terzigno – prosegue la Prestigiacomo - e di valutare se effettivamente è necessaria o se possibile evitare l´apertura di questa discarica. Non è interesse del governo aprire discariche perché sappiamo che è una ferita aperta. E non sono in grado di dire se la seconda discarica a Terzigno sarà o no aperta. Se potremo evitare di aprirla, lo faremo: ma le discariche sono necessarie fino a che non entrano in funzione gli impianti». Il ministro ha anche aggiunto: «Il decreto legge approvato nel 2009 dal governo ha autorizzato cinque impianti di discarica che sono necessari per la transizione e la costruzione di nuovi impianti di termovalorizzazione. Sono state ottenute tutte le autorizzazioni per l´impianto di Terzigno, quello per il quale è stata organizzata la protesta, tra l’altro strumentalizzata dall’opposizione ». Ma poi ha concluso affermando: «Quanto accaduto a Terzigno, stando agli atti della prefettura di Napoli, è particolarmente grave e c´è il forte sospetto che ci siano infiltrazioni della camorra dietro le proteste organizzate». Le parole del ministro per l’ambiente non hanno convinto il sindaco di Boscoreale Gennaro Langella che ha seccamente replicato: «Le dichiarazioni del ministro Prestigiacomo hanno di nuovo sparigliato le carte. Berlusconi rassicura il sindaco di Terzigno e la Prestigiacomo si assesta sui se. Con i se e con i ma non si va da nessuna parte. Auspico - conclude Langella - un chiaro e definitivo pronunciamento del presidente del consiglio. Intanto continuiamo a tenere alta l´attenzione».