A cura della Redazione
Oramai è come compilare un bollettino di guerra al termine di ogni giornata di lotta dei comuni vesuviani che non si arrendono al fatto che il loro territorio sia stato votato dallo Stato come pattumiera d´Italia. Stamane si è conclusa la prima "Notte Bianca" organizzata dai comitati in lotta, che poi non sarebbe altro che l´ennesima nottata trascorsa al presidio della rotonda panoramica di Boscoreale. All´incontro fissato alla mezzanotte di giorno 16 sono intervenuti un congruo numero di cittadini che hanno accalorato l´umida serata con la loro presenza su quel crocivia che oramai è diventato il punto più rappresentativo della dimostrazione di dissenso contro l´apertura dell´ennesima discarica del Vesuvio e la chiusura immediata di quella in atto. I centinaia di partecipanti, allietati, oltre dal calore dei piccoli focolai accesi per l´occasione, dalla musica etnica proposta dai comitati che hanno fornito questo minimo di svago, non è mancato la manna della vicina discarica che ogni tanto allettava i presenti con ventate maleodoranti e insopportabili. Anche sotto la pioggia battente che ad un certo punto della nottata ha flagellato i manifestanti, la gente non si è fatta scoraggiare nel portare avanti questa ennesima notte di lotta. Con l´arrivo dei compattatori, dopo le 3, non sono mancati momenti di tensione da parte dei presenti che comunque sia poco hanno potuto fare essendo i convogli fortemente scortati dalle forze dell´ordine. Tutto sommato, però, si può dire che la "Notte Bianca", tra musica, proiezioni video e fetore e passata in modo tranquillo e "costruttivo" per coloro che hanno aderito. Dal fronte politico invece si cerca di intraprendere la via della magistratura in quanto si avanzerà alla procura di Nola la denuncia di inquinamento ambientale da parte dei Sindaci dei comuni in lotta. Sarebbe una delle migliori carte da giocarsi fino a questo momento impugnando le analisi alterate dei pozzi sulla falda acquifera che pochi giorni sono state divulgate alla popolazione. Comunque sia si spera che almeno l´appello alla magistratura, nel dubbio e in valutazione di questa documentazione, possa per ora porre sotto sequestro la Cava Ex-Sari fermando così uno scempio ambientale che ormai perdura da due anni. Inoltre, i Sindaci, sperano con questa azione in un acconsentimento da parte del Prefetto di valutare in modo positivo le ordinanza che bloccherebbero il passaggio spregiudicato degli autocompattatori sui territori comunali fuori dagli orari prestabiliti. V.M.