A cura della Redazione
Dopo una mattinata piena di tensione, a Boscoreale, l´intera giornata di ieri resta degna di essere ricordata, per ora, come quella più cruenta nella lotta contro l´apertura delle discariche del Vesuvio. Gli scontri di ieri mattina, in confronto a quello che è poi successo nel pomeriggio, sono da considerarsi cosa da poco. A metà giornata si è scatenato l´inferno. Dalla cava ex Sari escono una quarantina di compattatori che dopo aver sversato cercavano, super scortati, di raggiungere la SS 268 seguendo il solito percorso cittadino di Boscoreale. Ciò ha scatenato una vera e propria guerriglia. Già dal passaggio dalla rotonda di via Panoramica i primi momenti di tensione. Lancio di grosse pietre infrangono i parabrezza dei veicoli. Le forze dell´ordine rispondono con il lancio dei fumogeni. Qui poi verrà incendiata un auto di un dirigente della polizia. La colonna avanza, arriva fino all´altezza del cimitero di Boscoreale dove trova un primo blocco facilmente superabile. I mezzi, si incanalano in via Passanti, ed è qui che scoppia l´inferno. E´ guerra! I mezzi bloccati dalle barricate poste sulla rotonda Passanti e in strada rimangono impanatanati in una strada senza uscita. Iniziano i primi attacchi da parte della folla. Lancio di potenti bombe carta, qualcuno riesce a mettere fuoco ai primi compattatori metre il resto della colonna riesce a divincolarsi e a svoltare per via Nolana. Ma non è finita, i manifestanti fermano alcuni tir e li usano come barricate, a questo punto, la polizia non potendo condurre la colonna per il Piano Napoli, decide di arrivare a Pompei facendo passaere i mezzi superstiti, ma gravemente danneggiati, dalla piazza del Santuario. Intanto, ai passanti è caos totale, la polizia e i carabinieri rimangono intrappolati tra i camion incendiati e i blocchi, che nel frattempo alle loro spalle assumevano dimensioni sempre più importanti. Altri mezzi vengono incendiati. Alla fine si contano sei compattatori dati alle fiamme, un´intera strada distrutta dagli scontri. Ieri sera, nuovamente alla rotonda Passanti, si sono riuniti in migliaia, ma la cosa non è andata come tutte le sere. Questa volta al primo lancio di petardi, la polizia risponde con una carica massiccia. Centinaia di celerini caricano le migliaia di manifestanti, dapprima con i lacrimogeni poi rincorrendo chiunque ed ovunque. Alle 23, la folla si era dispersa tra i vicoli e le campagne. La rotonda di via Panoramica viene presidiata dalla polizia che la lascia solo nella tarda nottata. Intanto, a Roma, oggi, si dovrebbe riunire il Consiglio dei Ministri per una consulta d´urgenza sul da farsi. La risposta che vogliono i manifestanti è assodata: non aprire Cava Vitiello. V.M.