A cura della Redazione
Il problema rappresentato dalle discariche di Cava Sari e Vitiello e la nuova emergenza rifiuti che si è affacciata nella nostra città ha riproposto, con grande evidenza, la necessità della raccolta differenziata. Più plastica, vetro, lattine, umido, carta, materiali ingombranti e indifferenziati, pile e medicinali si raccolgono separatamente, meno spazzatura viene trasportata nelle discariche. Con grandi vantaggi non solo per l’ambiente, per la nostra salute, per l’economia in generale ma anche per i costi del servizio e per le tasche dei cittadini. Eviteremo così cassonetti stracolmi e rifiuti in mezzo alle strade, avremo meno bisogno di siti per sversarli e non ci saranno più problemi igienico-sanitari. Inoltre si avranno forti riduzioni delle spese di trasporto e di sversamento della spazzatura e i contribuenti vedranno contenuta o addirittura ridotta la tassa che pagano e che, da quest’anno, è diventata molto più cara. Infine tutti i materiali riciclabili saranno riutilizzati, con notevole risparmio per l’acquisto di costose materie prime. Tutto ciò, però, presuppone innanzitutto che l’amministrazione comunale estenda in modo capillare la raccolta differenziata porta a porta, già partita per parchi e per alcune zone della città, e che tutti noi contribuiamo a realizzarla efficacemente, a cominciare dalla suddivisione dei rifiuti in casa per finire con il rispetto dei giorni e delle ore in cui devono essere depositati. Quindi orientare le famiglie torresi verso tale obiettivo è diventata un’esigenza non più procrastinabile, oltre che un fatto di civiltà. E un importante ruolo al riguardo può essere svolto dal mondo della scuola, con l’attivazione di una campagna di sensibilizzazione verso la raccolta differenziata dei rifiuti. Coinvolgere tutti gli istituti scolastici, dalle elementari alle superiori, tanti docenti e migliaia di studenti su questa tematica di grande attualità significa arrivare, attraverso i figli, in ogni casa, in ogni famiglia, da quelle più acculturate a quelle con basso livello di istruzione. E a tal proposito anche l’installazione di appositi contenitori per la raccolta differenziata all’interno delle aree scolastiche, ovunque fosse possibile, contribuirebbe ad aumentare la quantità di rifiuti riciclabili. Anzi gli alunni dovrebbero essere incoraggiati a produrre oggetti e giocattoli con materiali da riciclare in modo da conoscere concretamente, attraverso il gioco e l’inventiva, i vantaggi che derivano dal riciclo. E’ una cosa impossibile? Niente affatto! Perché un’iniziativa simile è stata promossa proprio da me, addirittura diciannove anni fa! Ero, allora, presidente di Legambiente e, nel contempo, giornalista de “La Voce della Provincia”. Proposi al direttore di quel periodico, Pasquale D’Amelio, l’istituzione di un premio intitolato “Per una città più vivibile”, che aveva per obiettivo la diffusione della cultura del riciclaggio dei rifiuti tra gli studenti. D’Amelio accettò con entusiasmo la sponsorizzazione di quella mia idea e subito mi misi al lavoro per concretizzarla. Coinvolsi, insieme a Legambiente, sedici scuole elementari e medie di Torre Annunziata, Trecase, Boscotrecase, Boscoreale e Pompei, un centinaio di docenti e un migliaio di alunni. Furono realizzati in classe, per diverso tempo, temi, poesie, racconti, disegni, dipinti e oggetti vari con materiali riciclabili. Molti di questi lavori furono poi esposti in biblioteca comunale per alcuni giorni durante il periodo della festa patronale del 22 ottobre del ‘91. Gli studenti partecipanti al premio ricevettero, ognuno di essi, un diploma e i lavori più interessanti furono premiati anche con una targa, consegnata inoltre a tutte le scuole che avevano aderito all’iniziativa. Ancora oggi queste targhe sono visibili nelle presidenze di quegli istituti (ne ho rivista una qualche anno fa al II Circolo) e se mi si permette una curiosità il soggetto riproduceva un disegno che facevo io quando ero bambino. Successivamente, a dicembre, ci fu anche una manifestazione organizzata dalla Voce della Provincia presso le suore “Mazzarello” e rappresentò la cornice della premiazione di scuole e studenti. Oggi quei bambini e ragazzi sono oramai diventati adulti e gran parte di essi anche genitori. Ebbene sono convinto che il seme che allora diffondemmo in loro, sicuramente sarà diventato una pianta che ha prodotto buoni frutti sul piano della coscienza civica e della cultura ambientalista. E’ questa la strada da percorrere, con ancora più convinzione, per formare i cittadini di domani. E’ questo il miglior metodo per informare i giovani di oggi sulla necessità della raccolta differenziata dei rifiuti. Intanto la manifestazione di sabato 30 ottobre, promossa dal coordinamento dei Comitati dei Movimenti Antidiscariche dell’area vesuviana, avrà, tra i temi conduttori, «l’organizzazione e l’attuazione reale ed immediata di una corretta raccolta differenziata porta a porta». SALVATORE CARDONE (Dal settimanale TorreSette del 29 ottobre 2010)