A cura della Redazione
Forti tensioni nella notte a Terzigno sul fronte della lotta contro le discariche. Oramai, come di consueto, con l´arrivo dei compattatori si accendono gli animi dei manifestanti che cercano in ogni modo di impedirne il passaggio, o quantomeno rendere il tragitto difficoltoso. E nei pressi del "Rifugio", altro solito punto dove si riuniscono i manifestanti sul versante terzignese, un primo gruppo di persone sono riuscite a bloccare alcuni compattatori dopo che altri cinque avevano attraversato l´incrocio. Non è bastato l´intervento delle forze dell´ordine ad evitare un grave episodio tra una donna e l´autista di uno dei mezzi fermati, che all´alt è sceso dal veicolo ed ha sferrato uno schiaffo alla manifestante che si era avvicinata. A seguito del gesto, l´autista, impaurito della forte reazione delle altre persone presenti, è riuscito a fuggire con il mezzo, aiutato anche dalle forze dell´ordine che comunque hanno segnalato il compattatore. A questo punto la folla, estremamente aizzata da quanto accaduto, ha sfogato la propria ira nei confronti della pattuglia che ha aiutato il mezzo nella sua fuga, strattonando gli agenti che erano scesi per dare spiegazioni. Intanto, alla rotonda di Boscoreale, saputo di quanto stava accadendo a Terzigno, un gruppo di manifestanti si è spostato sul luogo dell´accaduto per dare solidarietà e man forte ai terzignesi. Alcune persone inviperite (erano quasi le 2 di questa notte), vedendo che la situazione stava degenerando, hanno deciso di recarsi presso il domicilio del sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio, inveendo contro di lui. A difesa del primo cittadino, e per disperdere i contestatori, è intervenuta la forza pubblica. A Boscoreale, nel frattempo, la nottata è trascorsa piuttosto tranquilla con, oramai, il solito centinaio di irriducibili che non tendono abbandonare il presidio e chiedono la chiusura immediata di Cava Sari. Incoraggiati ancor di più da alcune indiscrezioni che prefigurerebbero una valutazione piuttosto negativa delle analisi del sottosuolo e delle falde freatiche nei dintorni dell´invaso. Se ciò fosse ufficializzato, i comitati di lotta sono pronti a chiedere l´immediato intervento della magistratura per far sì che la cava venga posta sotto sequestro. V.M.