A cura della Redazione
Un fine settimana abbastanza tranquillo è appena trascorso sul fronte delle proteste contro la discarica Cava Sari. Episodi degni di nota si sono verificati, ovviamente, con l’arrivo dei compattatori nella mattinate di sabato e domenica, quando i manifestanti, onnipresenti sui presidi della rotonda di via Panoramica di Boscoreale e del Rifugio di Terzigno, hanno creato non pochi problemi alla circolazione stradale. Comunque sia, la situazione sembra essere più rilassata. Alcune delegazioni dei comitati stanno svolgendo, in accordo con le forze dell’ordine, sempre presenti massicciamente presso gli imbocchi strategici che conducono alla discarica, diversi controlli sugli autocompattatori in base alla loro provenienza e, dove possibile, sulla tipologia di carico trasportato. Per quanto riguarda la situazione presso le Case comunali di Terzigno e Boscoreale, dove sono state indette le assemblee permanenti da parte della cittadinanza, momenti di tensione si sono verificati nella mattinata di oggi in concomitanza con l’apertura degli uffici pubblici del municipio di Boscoreale. Infatti, dopo un lungo braccio di ferro tra manifestanti, intenti a non far esplicare il normale servizio agli uffici, e forze dell’ordine, intervenute affinché non fossero arrecati disagi alla cittadinanza, alla fine è prevalso il buon senso. I manifestanti hanno permesso l’apertura degli uffici, pur mantenendo le loro posizioni pacifiche di assembramento presso il salone della Casa comunale. Gli esponenti del Comitato “Mamme Vulcaniche”, chiedono che il Comune si accolli l’obbligo e la responsabilità di controllare i mezzi in transito diretti alla discarica insieme alle stesse "mamme vulcaniche", così da garantire la trasparenza dei carichi trasportati. Nel pomeriggio, intanto, si attende l’intervento del leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, che farà visita ai presidi e alla discarica ex Sari. Ci si attende una partecipazione consistente della popolazione e ci si chiederà, senz’altro, il perché dell’assenza e del silenzio da parte delle Istituzioni nazionali di fronte ad un problema di impatto ambientale così grave. V. M. © Riproduzione riservata