A cura della Redazione
Oscar Guidone, presidente dell’associazione Torresi nel Mondo, lancia un appello per aiutare Carmela Sermino, vedova di Giuseppe Veropalumbo. Il giovane carrozziere è stato ucciso la sera del 31 dicembre 2007 da un proiettile vagante esploso per festeggiare l’arrivo del nuovo anno. «Nella trasmissione “A casa di Paola” di Rai Uno del 7 dicembre scorso - scrive Guidone - la nostra cara Carmela Sermino ha raccontato la sua tristissima storia. Ha fatto capire che non vuole compassione oppure elemosina. Vuole solo lavorare! Il lavoro, nel nostro ordinamento, non è più considerato alla stregua di un puro e semplice rapporto di relazione tra singoli individui, bensì come il più importante fenomeno della vita sociale. L’art. 1 della Costituzione, promulgata nel 1948, afferma, infatti, solennemente, che “l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Ai sensi dell’art. 4 della nostra Carta il lavoro viene ad essere configurato come diritto, e al tempo stesso come dovere, di ogni cittadino. La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ho avuto il piacere di conoscere Carmela in una cena a casa del consigliere dell’associazione, Marcello Papa. Questa donna straordinaria mi ha sorpreso per la sua tenacia ed energia e l’ho invitata a far parte della nostra associazione. Vi lascio immaginare la sua pronta risposta... “Sono onorata”, mi ha detto. Ora carissimi torresi, vi chiedo di aiutare questa donna e la sua bambina, la piccola Ludovica. A di là dei legami di sangue, al di là di ogni affinità di razza, c’è un sentimento di solidarietà umana che deve legare tutti gli uomini. Restare indifferenti di fronte al suo dolore - conclude Guidone - significa tradire questo sentimento di umana solidarietà». Di qui, l’appello del torrese trapiantato in Germania da oltre quarant’anni. «Aiutiamo Carmela a trovare un lavoro dignitoso, affinché possa vivere serenamente con la sua piccola bambina. Ogni azione sembra per loro una grave fatica, ogni sforzo da compiere sembra insostenibile; e così, procrastinando sempre, un bel giorno, potrebbero accorgersi che il temporeggiare è stato loro fatale, perché quello che avrebbe potuto essere fatto facilmente ieri, difficilmente potrebbe essere messo in pratica oggi». Carmela Sermino, che fa parte dell’associazione delle vittime innocenti della criminalità, un lavoro lo aveva. Era impiegata presso il Teatro Trianon di Napoli. A darglielo era stato Nino D’Angelo, ex direttore artistico della struttura, poi entrata in crisi. Una crisi che non ha risparmiato neanche chi ha dovuto soffrire per una morte assurda e, ancora oggi, a distanza di tre anni, incomprensibile. Chi volesse raccogliere l’appello di Oscar Guidone, può scrivere a oscarguidone@web.de. (Dal settimanale TorreSette del 17 dicembre 2010)