A cura della Redazione
Sono genericamente contraria alle celebrazioni, riduttive rispetto ai concetti. L’otto marzo è la giornata internazionale delle donne, ed è una giornata troppo spesso banalizzata e ricondotta a mera festa. Ma mi chiedo cosa c’è da festeggiare? La libera caduta dei diritti e della dignità delle donne e degli uomini? O forse è una buona occasione di riflessione. Per questo propongo oggi la lettura di questa bellissima poesia scritta da una donna, Wislawa Szymborska, premio Nobel per la letteratura nel 1996, che ci ricorda che tutto è in prestito, siamo destinati a perdere tutto: ce lo ricordiamo quando buttiamo via le giornate, la vita, la dignità, la buona politica, la città in cui viviamo e a volte anche le persone? Cinzia Russo Coordinatrice circolo cittadino di SEL via Plinio Nulla è in regalo Nulla è in regalo, tutto è in prestito. Sono indebitata fino al collo, sarò costretta a pagare per me con me stessa, a rendere la vita in cambio della vita. E´ così che è stabilito, il cuore va reso e il fegato va reso e ogni singolo dito. E´ troppo tardi per impugnare il contratto. Quanto devo Mi sarà tolto con la pelle. Me ne vado per il mondo Tra una folla di altri debitori. Su alcuni grava l´obbligo di pagare le ali. Altri dovranno, per amore o per forza, rendere conto delle foglie. Nella colonna Dare Ogni tessuto che è in noi. Non un ciglio, non un peduncolo da conservare per sempre. L´inventario è preciso, e a quanto pare ci toccherà restare con niente. Non riesco a ricordare Dove, quando e perché Ho permesso che aprissero Questo conto a mio nome. La protesta contro di esso noi la chiamiamo anima. E questa è l´unica voce Che manchi nell´inventario.