A cura della Redazione
Da lunedì scorso gli uffici della Soget, società che andrà a gestire l’evasione fiscale del comune di Torre Annunziata nonché, da quest’anno, anche la riscossione diretta dei tributi, si è trasferita da piazza Cesàro a via Simonetti. Contro questa delocalizzazione c’è stata un’interrogazione del consigliere comunale dell’Italia dei Valori Luigi Cirillo, finora rimasta senza alcuna risposta. Anche TorreSette ha riportato più di un articolo sull’argomento (l’ultimo sul numero in edicola oggi), ma sembra che la cosa non susciti particolare interesse. Successe la stessa cosa anche all’indomani dell’approvazione in consiglio comunale degli aumenti della tassa sui rifiuti. Allora non ci fu nessuna reazione, nonostante ne parlammo ampiamente, esprimendo anche la nostra preoccupazione per quegli aumenti così esagerati (dal 68 all’82 per cento). Ma appena si è passato dalle parole ai fatti, con la notifica delle cartelle esattoriali, ecco esplodere la protesta. Protesta effimera, in quanto, nonostante le vacue promesse dell’amministrazione comunale, le cose sono rimaste tale e quale. E non poteva essere altrimenti, perché eventuali ripensamenti o aggiustamenti vanno fatti in via preventiva, essendo pressoché impossibile poi ritornare sui propri passi. Ho sempre ritenuto che la dote di un bravo politico, come di un bravo amministratore, è quella di saper prevedere con un congruo anticipo le conseguenze di una decisione che poi andrà ad assumere. E’, come si suol dire, saper guardare più lontano della punta del proprio naso. I nostri amministratori, invece, sembrano avere la vista abbastanza corta. L’assenso, seppur implicito, al trasferimento della società Soget da piazza Cesàro a via Simonetti (e non si venga a dire che non poteva esserci ingerenza in una questione privata, perché – non lo dimentichiamo - la Soget svolge un servizio di interesse pubblico) comporterà tutta una serie di problemi di carattere socio-economico. Innanzitutto, il decentrare gli uffici nella zona nord della città creerà sicuramente disagi agli utenti, anche in considerazione del fatto che da quest’anno i tributi potranno essere pagati direttamente presso lo sportello della società. Secondo aspetto non trascurabile, la desertificazione del centro storico della città. Gli amministratori affermano spesso che la divisione tra Torre nord e Torre sud non è vera, è pura fantasia. Ma al momento in cui potrebbero assumere una decisione per dare un po’ di respiro all’economia di questa parte degradata della città, si guardano bene dal farlo. Se la Soget avesse aperto gli uffici nei pressi della sede comunale, ad esempio, centinaia di utenti avrebbero portato, con la loro frequentazione, un po’ di linfa all’economia di quella zona. Terzo ed ultimo aspetto: l’inadeguatezza dei locali che ospitano la Soget. Assenza di una sala di attesa, di uno sportello front-office, della sicurezza necessaria per chi svolge un’attività di riscossione tributi. Di fronte a queste oggettive obiezioni, cosa ha da dire l’amministrazione comunale? ANTONIO GAGLIARDI