A cura della Redazione
I lavori di messa in sicurezza e ristrutturazione del terrapieno di origine borbonica della Rampa Nunziante sono terminati. Tra mille polemiche e pressioni da parte dei cittadini torresi, alcuni seriamente preoccupati per il rispetto del vincolo paesaggistico della struttura e per le sue peculiarità storico-architettoniche, possiamo dire che il lavoro è stato realizzato in maniera eccellente. Dopo che la ditta appaltatrice ha rimosso le impalcature, lo spettacolo rappresentato dal colpo d’occhio dell’opera realizzata è evidente. La parete ha assunto un aspetto consono a quello mediterraneo, incastonata nella reale natura vulcanica sulla quale è sorta anticamente la Rampa. Le preoccupazioni dei tanti torresi che durante questi mesi hanno intasato i blog delle varie testate giornalistiche on-line, sono risultate infondate. Anzi, il lavoro ha superato ogni aspettativa. L’opera di messa in sicurezza ha interessato in maniera totale gli anfratti creatisi a seguito degli agenti erosivi meteorologici tra i vari blocchi litici, che da un certo punto della Rampa preservano la sottostante falesia vulcanica. Mentre la parte scoperta della stessa è stata solo in diversi tratti grattata, per la rimozione di alcuni blocchi di detriti che potevano costituire un pericolo per l’incolumità delle persone di passaggio. Nel contempo, non è stata apportata nessuna modifica che ne abbia compromessa l’antica formazione sedimentaria. Ottima la tecnica adottata per il ripristino delle volte, che ha evidenziato di bianco la parete interna dove non erano posti i blocchi lavici. Anche l’opera effettuata nel tratto soprastante alla falesia, e prossimo al muretto di protezione della strada, si può dire che dona un tocco decisivo e di ottimo impatto visivo. Dopo tutto il lavoro effettuato e l’obiettivo raggiunto, che sarà sicuramente apprezzato dalla stragrande maggioranza della popolazione, rimangono una bruttura i cavi e le condotte che scendono lungo la parete verso le strutture sottostanti e per i quali, a parer nostro, con un ulteriore sforzo, si poteva trovare una collocazione meno evidente. Eccezion fatta per questa piccolissima nota dolente, possiamo ben dire che la Rampa Nunziante, dopo più di un secolo e mezzo dalla sua realizzazione, ha ritrovato il suo antico splendore degno dell’importanza che rappresenta nelle vicende storiche legate all’evoluzione urbanistica della nostra città. VINCENZO MARASCO LA STORIA La Rampa porta il nome del generale Vito Nunziante (Campagna 12 aprile 1775 - Torre Annunziata 22 settembre 1836) che scoprì il 18 giugno 1831 una polla d’acqua calda carica di parti ferrigne e sulfuree. Altro non era che la fonte delle antiche Terme romane che, da quel giorno, assunsero la denominazione di Terme Nunziante. La Rampa fu costruita proprio per consentire l’accesso alle Terme. da TorreSette n. 27 del 15 luglio 2011