A cura della Redazione
Salvatore Cimmino si appresta ad affrontare un’altra sfida nelle gelide acque della Nuova Zelanda. Il nuotatore disabile di Torre Annunziata sarà protagonista, domenica (condizioni meteo permettendo), della traversata dello Stretto di Cook. Un’impresa vera e propria, considerando che la temperatura del mare non supererà i 7 gradi centigradi. Si tratta dell’ennesima tappa del progetto “A nuoto nei mari del globo. Per un mondo senza barriere e senza frontiere” che lo stesso Cimmino ha ideato per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle difficoltà che quotidianamente le persone affette da handicap devono affrontare. La “nuotata” in Nuova Zelanda, assume, però, un significato particolare. A spiegarcelo è proprio il “nostro” Salvatore: «Questa tappa giunge in un momento molto duro per gli equilibri internazionali: anche i Paesi più sviluppati del mondo - afferma Cimmino - stanno attraversando una crisi economica e sociale grave quanto e forse più di quella del 1929. Come allora, anche oggi, a pagarne le conseguenze sono le parti deboli della società, perché la crisi si riversa su persone anziane, bambini, lavoratori dipendenti e persone con disabilità e le loro famiglie. I tagli al welfare si traducono in risorse sempre più limitate da destinare al lavoro, alla sanità, all’istruzione. La disoccupazione in Italia - prosegue il nuotatore - ha raggiunto cifre da record e tra i disoccupati l’80 per cento è rappresentato da persone con disabilità. I tagli all’istruzione hanno comportato forte compromissione dell’attività di sostegno e di recupero nelle scuole, con gravi disagi nei confronti dei ragazzi disabili e anche la situazione della sanità pubblica non versa in condizioni migliori. Anche in questa situazione di crisi continuo a sperare nella percorribilità di una strada che porti all’indipendenza della persona con disabilità: solo attraverso il lavoro si può svolgere appieno il ruolo di cittadino», conclude Salvatore.