A cura della Redazione
Attenti al lupo! Così direbbe il grande e indimenticabile Lucio Dalla. Anche se non si tratta di un lupo vero e proprio, ma informatico, che ghermisce le sue pecorelle su internet, attraverso un sito web. Veniamo al fatto. Una società con sede alle Seychelles «cattura» gli indirizzi mail di navigatori, facendo loro credere di essersi iscritti ad un fantomatico abbonamento per la fornitura di software. Poi invia una email ai malcapitati con la richiesta di pagamento di 96 euro (costo dell’abbonamento annuale). Seguita, a distanza di qualche mese, se non si paga, da una lettera di sollecito che fa aumentare la cifra a 104,5 euro (con l’aggiunta, quindi, di 8,5 euro di commissioni). Da notare, però, che si tratta di una semplice mail (quindi, non posta elettronica certificata, l’unica ad avere valore legale) e di una normale comunicazione scritta e non di una raccomandata con ricevuta di ritorno, come dovrebbe essere. E già questo comportamento è anomalo. Con tale sistema, in Italia, secondo stime recenti, sono stati raggiunti da intimazioni di pagamento ben 25 mila cittadini. E anche a Torre Annunziata ci sarebbero quelli caduti nella tentata frode. Diversi di essi, ingenuamente, forse hanno pagato perché intimoriti dalla dicitura «per evitare delle spese di recupero per avvocato, tribunale e processo», così come dichiarato nella lettera. Tanti altri, invece, hanno giustamente ignorato tale richiesta e qualcuno è probabile che abbia denunciato questo tentativo di truffa. Sulla vicenda è intervenuta per prima, a tutela dei cittadini, l’Associazione per la Difesa di Utenti e Consumatori, con un esposto presentato circa un anno fa. Poi, è stata la volta dell’Antitrust, con una multa di un milione e mezzo di euro comminata alla società. Nel contempo, si sono attivati sia la polizia postale che, innanzitutto, il Nucleo Speciale di Frodi Telematiche della Guardia di Finanza, e persino la Procura di Roma con l’apertura di un procedimento penale. Ma, nonostante tutto ciò, continuavano ad arrivare mail e lettere per solleciti di pagamento. La società, però, ha commesso un gravissimo errore. Avrebbe inviato, il 6 febbraio scorso, proprio la data di lettere pervenute a cittadini anche di Torre Annunziata, una richiesta di pagamento addirittura... al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano! La notizia è stata anche trasmessa nell’edizione pomeridiana del Tg3 di martedì 3 aprile. E ciò sarebbe stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. La Procura di Milano, proprio il 3 aprile scorso, ha disposto il sequestro preventivo del sito internet, non più raggiungibile. Ed è in corso un’inchiesta, con attività investigative svolte in Austria, Germania, Grecia, Stati Uniti, Seychelles (dove ha sede la società) e Cipro, in una banca dove sarebbe stato aperto il conto corrente con un IBAN al quale inviare la somma richiesta. Alla luce di questi fatti, è consigliabile quindi, a coloro che dovessero ricevere mail o lettere al riguardo, di ignorarle o di denunciare il tentativo di raggiro. SALVATORE CARDONE già difensore civico del Comune di Torre Annunziata (dal settimanale TorreSette del 6 aprile 2012)