A cura della Redazione
«Giù le mani dall’Oncino», «No al cancello», «Starita dacci la chiave», «Il cancello è nel cervello». Erano poco più di cento le persone che stamattina hanno sfilato lungo corso Umberto e corso Vittorio Emanuele, gridando la loro rabbia e chiedendo la riapertura della spiaggia di Capo Oncino, chiusa in seguito al crollo di parte del costone roccioso. La manifestaizone è stata organizzata dal Comitato di quartiere “Oncino” ed ha visto l’adesione delle associazioni Zona Rossa, Oplontiamo, Torresi nel Mondo (ha sfilato insieme ai cittadini anche il presidente Oscar Guidone) e del sindacato Usicons. «Non potete privarci di un nostro diritto, quello di andare al mare liberamente», dicono i cittadini. Il corteo, partito alle 10,30 dall’incrocio tra via Gambardella e via Gino Alfani, si è diretto poi a Palazzo Criscuolo. Dinanzi alla sede del Comune di Torre Annunziata i manifestanti hanno attuato un sit in, bloccando la strada. Traffico in tilt per più di un’ora. Tutti seduti a terra, urlando slogan contro l’Amministrazione, in attesa che il sindaco Giosuè Starita ricevesse una delegazione del Comitato. L’incontro è poi avvenuto intorno alle ore 13, quando il primo cittadino è giunto al Comune. Cinque delegati del Comitato hanno avuto un colloquio con Starita nel suo ufficio. Si è trattato di un confronto pacato, in cui il sindaco ha spiegato le sue ragioni e i motivi che lo hanno indotto a predisporre la chiusura della spiaggia e a inibirne l’ingresso attraverso l’installazione di un cancello nel tratto più a sud di via Gambardella. «In seguito al crollo della parete rocciosa avvenuto nei giorni scorsi, la Procura ha avviato un’indagine, disponendo il sequestro giudiziario dell’intera area - ha spiegato il primo cittadino -. A noi è stato chiesto, attraverso una prescrizione, di impedire l’accesso alla zona in quel punto (dove è stato poi collocato il cancello, ndr), dal momento che si trattava di un passaggio pubblico. Non abbiamo potuto fare altrimenti. Bisognava salvaguardare l’incolumità delle persone». Dal canto loro, i delegati del Comitato hanno obiettato che, di fatto, il cancello ostruisce sì l’accesso alla spiaggia, tuttavia la stessa resta raggiungibile da altri punti, come ad esempio attraverso il mare. «Ci siamo semplicemente attenuti ad una prescrizione della Procura e ad un’ordinanza della Capitaneria di Porto», ha ribadito Starita. «C’è un progetto di messa in sicurezza dell’intera area - ha affermato ancora il sindaco -. La Provincia di Napoli (Ente che ha la competenza su quel tratto di costa, ndr) ha pubblicato un bando pubblico ed è stata già espletata la gara d’appalto. Si attende solo che l’impresa aggiudicataria presenti la certificazione antimafia. Una volta avvenuto ciò, verrà siglato il contratto e partiranno i lavori, che dovrebbero durare dai tre ai quattro mesi. L’intervento riguarderà in primis le barriere frangiflutti a mare, poi si procederà alla messa in sicurezza dell’arenile. Si tratta di opere importantissime e prioritarie, che risolveranno il problema in via definitiva». Starita ha anche annunciato che è stato già attivato un tavolo interistituzionale (tra Comune e Provincia) per monitorare l’evolversi della situazione, promettendo il massimo impegno. «L’intervento al costone rientra in un ampio quadro di risanamento dell’intera area - ha concluso il sindaco -. Ad oggi, abbiamo eliminato già ventuno dei ventiquattro scarichi a mare, grazie alle opere di allacciamento del sistema fognario al collettore. Da settembre, nessuno dei Comuni dell’area vesuviana, compreso Torre Annunziata, sverserà più a mare». Alla fine di questa lunga mattinata, il Comitato è riuscito a “strappare” al sindaco la promessa di essere tenuto costantemente informato sull’iter e sulle varie fasi che caratterizzeranno l’intervento di messa in sicurezza del costone. Il primo cittadino ha dato appuntamento fra sette giorni, quando ci sarà un nuovo incontro con gli esponenti del Comitato “Oncino”. DOMENICO GAGLIARDI