A cura della Redazione
Via Sepolcri liberata. Dalle barriere di cemento che ne ostacolavano il transito. Dalla burocrazia e dagli intoppi tecnici che ne hanno ritardato l’apertura. Dopo sette anni sono stati completati i lavori al ponte, abbattuto nel giugno 2006 per consentire l’ampliamento della terza corsia dell’autostrada Napoli-Salerno. Alle ore 12.30 di giovedì 7 marzo 2013 i cittadini di Torre Annunziata e di Boscotrecase si sono riappropriati della strada. Sembrava una festa. Tante le persone che hanno atteso con ansia il “taglio del nastro” (solo metaforico, dal momento che non c’è stato). Sicuramente hanno esultato i residenti della zona, costretti a giri iperbolici per raggiungere le loro abitazioni. Ma la riapertura di via Sepolcri significa tanto soprattutto per il decongestionamento del traffico veicolare. Ora gli automobilisti potranno più agevolmente raggiungere le loro destinazioni, in primis i comuni di Boscotrecase e Torre Annunziata, separati per sette anni dagli interventi di ricostruzione del ponte. Sarà più semplice recarsi al cimitero oplontino o al vicino ospedale di via Lenze. E, per chi abita nella zona, poter tornare a casa anche a piedi. «Ci sembrava di vivere in un carcere», grida con un legittimo senso liberatorio una donna. Le vicissitudini legate all’abbattimento del ponte cominciano nel 2006. La società Auotstrade avvia i lavori di allargamento del tratto Napoli-Pompei-Salerno. Via Sepolcri viene chiusa. Tutto sembra procedere regolarmente e c’è la convinzione che di lì a poco il ponte sarebbe stato ripristinato. Ed invece non è andata così. Al di sotto del manto autostradale insisteva il vecchio sistema fognario di Boscotrecase. Per consentire le opere alla terza corsia bisognava abbassare il livello dell’asfalto per portare l’altezza del varco a 5,80 metri. Cosa più semplice a dirsi che a realizzarsi. Occorreva, infatti, bypassare l’impianto fognario, che tra l’altro era collocato anche in una posizione piuttosto superficiale. Per farlo era necessario realizzare ed attivare il collettore, nel quale sarebbero andati a confluire gli scarichi proveninenti da Boscotrecase, indirizzandoli direttamente al depuratore di Foce Sarno. Il collettore è entrato in funzione solo alcuni mesi fa. Da allora i lavori sono proceduti spediti, anche se non sono mancate le difficoltà. In tutti questi anni, un’enormità, forte si è levato il grido di protesta dei cittadini, che a più riprese hanno manifestato per chiedere la riapertura del ponte. Nel frattempo, come in un gioco al rimpiattino, i vari Enti coinvolti si rimpallavano le responsabilità sui ritardi. E non sono mancati, da parte di qualche politico, proclami che annunciavano l’immediata riapertura della strada. Ma nulla è accaduto. Almeno fino al 7 marzo 2013, quando finalmente dopo sette interminabili anni i cittadini hanno “calpestato” con i loro piedi l’asfalto steso sulla nuova struttura andata a sostituire il vecchio ponte. A “celebrare” l’evento c’erano i sindaci di Boscotrecase, Agnese Borrelli, e di Torre Annunziata, Giosuè Starita, l’assessore regionale alla Protezione Civile, Edoardo Cosenza, ed il consigliere regionale Raffaele Sentiero, oltre ai tecnici delle Austostrade. Un applauso ha accolto la rimozione dell’ultima barriera collocata all’inizio del ponte ed il transito delle prime vetture. Non sono mancate, tuttavia, proteste ed invettive verso i rappresentanti politici ed istituzionali presenti. Ma alla fine tutto è andato bene. «La riapertura di via Sepolcri - ha sottolineato l’assessore Cosenza - per me è una conquista, anche se i tempi per il ripristino della viabilità li definirei assurdi. E’ una vittoria soprattutto per i residenti. I ritardi sono dipesi dalla presenza del vecchio sistema fognario. Le responsabilità al riguardo non sono ascrivibili alla mia persona, ma a chi mi ha preceduto. Non dimentichiamo, inoltre, che via Sepolcri rappresenta un’importante via di fuga in caso di eruzioni vulcaniche o terremoti». Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco oplontino, Giosuè Starita. «E’ una giornata importante per la città. E’ inutile negare che sette anni per la riapertura di via Sepolcri sono stati troppo lunghi. Purtroppo, la presenza del vecchio impianto fognario ha creato non pochi problemi. Con l’entrata in funzione del collettore tutto si è risolto e la città beneficerà anche di un mare più pulito, poiché gli scarichi verranno indirizzati direttamente nel depuratore di Foce Sarno. Preferisco guardare al lato positivo di questa giornata». Torre Annunziata, dal 7 marzo 2013, è tornata ad essere una città non più spezzata in due. Ma per un ponte che viene “inaugurato”, ce ne sono altri due che attendono di essere risistemati. Si tratta di quelli in via Torretta di Siena, aperti al transito dei veicoli ma ancora carenti di illuminazione pubblica e reti di protezione. Anche questa è Torre Annunziata. Non c’è neanche il tempo di gioire che subito affiorano altri problemi... Speriamo solo di non dover attendere altri sette, lunghi ed interminabili anni. Clicca quì per la FOTO GALLERY