A cura della Redazione
Un Consiglio comunale monotematico sull´emergenza criminalità a Torre Annunziata. E´ la richiesta della lista Centro Comune, avanzata attraverso i suoi rappresentanti nell´Assise cittadina. Gli ultmi efferati episodi, culminati con l´omicidio di Francesco Chierchia, hanno riaperto il dibattito sulla sicurezza, avviando l´ennesima stagione di terrore «dinanzi alla quale politica e Istituzioni non possono certo sottrarsi, assumendosi le dovute responsabilità», si legge nella nota di Centro Comune. «La delicatezza del momento - prosegue il comunicato - impone una tregua rispetto al consueto scontro politico e la ricerca di dialogo tra le forze di maggioranza e opposizione, così da poter, col contributo più ampio possibile, riflettere ed esprimere soluzioni efficaci per aiutare magistratura e forze dell’ordine nel gravoso compito di evitare che Torre Annunziata sprofondi nell’ennesima spirale di violenza, perdendo le residue speranze di rinascita». Centro Comune non risparmia attacchi al sindaco Giosuè Starita (foto) e all´assessore Giuseppe Auricchio. Il primo, secondo la lista civica, «costretto ad ammettere l’evidenza di una escalation criminale, va alla ricerca di un alibi improbabile e scarica le responsabilità sull’assuefazione della cittadinanza agli episodi di violenza e sulla mancanza di indignazione». Mentre Auricchio «forse dimentico di aver smesso i panni del poliziotto per vestire, da sei anni a questa parte, quelli del superassessore, c’illumina su come la repressione da sola non basti, ma intanto invoca, pateticamente, i soliti “più uomini e più mezzi” per “blindare” la città. Ma ciò non era forse già avvenuto in precedenza? Magistratura e forze dell’ordine non avevano forse già fatto la loro parte, conseguendo risultati brillanti e decimando, di fatto, i clan? Non erano stati forse proprio Starita e Auricchio a sostenere, tentando di compartecipare ai meriti, che Torre aveva sconfitto il suo grande Male e aveva l’opportunità di risorgere? A chi, se non all’Amministrazione comunale, toccava coniugare con la repressione la prevenzione e la ricostituzione di un sano tessuto sociale? A chi toccava fornire risposte e speranze a quei giovanissimi a rischio per un futuro diverso dalla militanza malavitosa?». «Attendiamo un segnale, almeno da quella fazione della maggioranza che non vuole restare appiattita sulle reticenze del Sindaco e dei suoi più fidati collaboratori. Non è tempo di dividersi - concludono gli esponenti di Centro Comune -, ma nemmeno di lasciare in mani incapaci il timone della città».