A cura della Redazione
Svolta per l’Oplonti Multiservizi, la società che gestisce la raccolta dei rifiuti a Torre Annunziata. Il 30 giugno prossimo scadrà, infatti, l’ennesima proroga concessa dall’Amministrazione comunale e, pertanto, va assolutamente presa una decisione sul destino della partecipata del Comune. A tal riguardo, sabato 29 giugno, alle ore 8.30, si riunirà il Consiglio comunale proprio per discutere delle sorti della società. Il decreto legge emanato dall’ex governo Monti stabilisce che per le società controllate direttamente e indirettamente dalle pubbliche amministrazioni, e che non svolgano un pubblico servizio, si deve procedere alternativamente, o allo scioglimento entro il 31 dicembre 2013, oppure alla privatizzazione entro il 30 giugno 2013. La Multiservizi è controllata per il 51 per cento dal comune di Torre Annunziata e per il restante 49 per cento da privati. Quindi il sindaco Giosuè Starita si trova di fronte ad un bivio ed ha pochi giorni per decidere: privatizzare il servizio (improbabile) o concedere l’ennesima proroga (molto probabile), in attesa dello scioglimento della società. Ma in entrambi i casi incombe il problema del contenzioso in atto tra la stessa Multiservizi ed il Comune. I vertici societari dichiarano di vantare un credito di oltre tre milioni di euro dall’Ente pubblico, mentre per il Settore finanziario comunale il debito ammonterebbe a qualche centinaia di migliaia di euro. Per completezza di informazione, va detto che il contratto con la Oplonti Multiservizi è scaduto il 31 dicembre 2011. Da allora c’è stata una proroga di sei mesi dell’appalto (fino a giugno 2012) ed due successivi riaffidamenti del servizio (scadenza 31 dicembre 2012 e 30 giugno 2013). Intanto, a Palazzo Criscuolo si susseguono i vertici delle forze di maggioranza per trovare una soluzione. L’aspetto curioso è che la spinosa tematica acquista rilevanza solo in prossimità delle scadenze. Ma questa volta non si può più rimandare: entro il 30 giugno si dovrà decidere, dentro o fuori! A dire il vero, il decreto sulla spending review prevede, oltre alla liquidazione della società, anche la cessione della quota detenuta dal Comune (nel nostro caso il 51 per cento) e la possibilità per la nuova società di mantenere l’appalto per i successivi cinque anni. Ma questa ipotesi è stata scartata a priori dall’Amministrazione comunale perché a tutt’oggi non è stato mai quantificato il debito che il Comune ha nei confronti della Multiservizi. Si ipotizza, infine, una terza soluzione, dal momento in cui il decreto sulla spending review non si applicherebbe alle società di interesse generale, quale potrebbe essere ad esempio la Multiservizi. Tutte ipotesi, queste, che troveranno più o meno confermail 30 giugno, quando il Comune dovrà necessariamente assumere una decisione sul futuro della società. BENNI GAGLIARDI