A cura della Redazione
La revoca del divieto di balneazione a Torre Annunziata è stata accolta con entusiasmo e soddisfazione dai titolari degli stabilimenti balneari oplontini. Ne abbiamo parlato con Alfredo Vitagliano, imprenditore che gestisce lo storico Lido Azzurro. Cosa rappresenta per il settore la revoca del divieto di belneazione? «Indubbiamente la notizia ci ha reso felici. Da anni auspicavamo il ritorno alla normalità. Prima, infatti, potevamo offrire agli utenti un servizio parziale, basato solo ed esclusivamente sull’accoglienza e la predisposzione di diversi servizi legati alla permanenza in spiaggia e nelle nostre strutture (docce, cabine, sdraio, lettini, ombrelloni). Adesso, invece, possiamo con orgoglio garantire ai nostri bagnanti che tuffarsi a mare non è più rischioso per la salute. Il servizio, dunque, diviene completo». In termini di flusso turistico, cosa cambia? «L’obiettivo è quello di incentivare i cittadini a frequentare gli stabilimenti balneari del nostro litorale. I cittadini sanno che possono venire da noi e tuffarsi a mare. Ciò rappresenta un ulteriore stimolo a trascorrere l’estate a Torre Annunziata senza la necessità di migrare altrove. Il prossimo step è riuscire ad attirare la clientela proveniente non solo dai Comuni limitrofi, ma anche da tutta la regione, al fine di favorire ulteriormente anche la ripresa economica e commerciale». La revoca del divieto di balneazione è, obiettivamente, uno straordinario traguardo raggiunto. Cosa fare per non “tornare indietro”? «Bisogna perseverare con fermezza. Il risulato va difeso a tutti i costi. E’ impensabile che ancora oggi ci sia chi sversa illegalmente a mare. Questi soggetti devono essere perseguiti e condannati. Da parte nostra, garantiamo il massimo impegno affinché le nostre spiagge restino pulite. Insieme agli altri gestori dei lidi, a spese nostre, abbiamo deciso di utilizzare barche spazzamare per eliminare i rifiuti che, purtroppo, giungono in prossimità della battigia. La monnezza è pur sempre sversata da qualcuno. Ed è in questi casi che le Autorità devono intervenire. Provo rabbia e rammarico, sia come imprenditore che come cittadino torrese, quando vedo che il mare è sporco. Per questo dobbiamo impegnarci per difendere quella che considero una vittoria sociale per il territorio. La balneabilità va preservata costantemente, da tutti: operatori del settore, cittadini ed Istituzioni. Tuttavia, non bisogna dimenticare che, se abbiamo recuperato il mare, vanno implementate, nella zona, le infrastrutture al servizio dei clienti, quali parcheggi, servizi igienici pubblici e, perché no, anche introdurre un servizio navetta che consenta alle persone più anziane di poter venire in spiaggia e fare un bagno». Desidera ringraziare qualcuno in particolare? «Credo che in molti si siano prodigati per raggiungere questo obiettivo. Dalla Capitaneria di Porto, in testa il comandante Claudia Di Lucca, all’Amministrazione comunale. E, anche noi gestori, che viviamo il mare 365 giorni l’anno. La nostra è una sinergia “costruttiva”, che mira esclusivamente al bene del territorio e della collettività. Tutti abbiamo lavorato seriamente, ognuno a seconda delle proprie competenze e nel rispetto dei ruoli, per ottenere questo successo». Eppure in città c’è chi è ancora scettico circa il disinquinamento del mare... «I dati diffusi dall’Arpac sono inequivocabili. Che motivo avrebbe un’Istituzione autonoma ed indipendente a non effettuare nella massima correttezza le analisi? Perché diffidare di un ente autorevole come l’Arpac? Purtroppo, la diffidenza è normale in un contesto in cui non si è abituati a vivere nella normalità. Ecco, la grande sfida di questa città è proprio quella di abituarsi alla normalità e al rispetto delle regole. Il cambiamento negli ultimi dieci anni è stato evidente, ed è sotto gli occhi di tutti. Il mare è tornato a popolarsi di flora e fauna prima scomparse. La natura... non mente! Vorrei segnalarle un episodio che mi ha ripempito di gioia. Mentre mi trovavo alcuni giorni fa in un bar, discutendo con il sindaco Starita della revoca del divieto di balneazione, una signora mi ha chiesto cosa fosse successo. Appresa la notizia, è scoppiata in lacrime per l’emozione. Credo che questa sia l’immagine più bella per descrivere la portata straordinaria di quanto accaduto». Iniziative in programma per “celebrare” il ritorno alla balneabilità? «Stiamo organizzando un “tuffo collettivo” a mare che. Un modo per festeggiare tutti insieme. E’ un’iniziativa promossa da tutti i gestori dei lidi». In tema di maggiore vivibilità, durante il periodo estivo, della zona cosiddetta dei giardinetti, come valuta l’ipotesi di istituire l’isola pedonale? «Occorre valutare bene tale scelta, soprattutto in termini di viabilità e di infrastrutture destinate ad accogliere i cittadini. Ci sono i pro ed i contro». Praticamente attaccata al Lido Azzurro c’è la spiaggetta dell’Oncino. Sa dirci quando sarà possibile nuovamente frequentarla? «La Capitaneria di Porto si è impegnata alacremente per far eliminare gli scarichi illegali che insistevano nei pressi del costone e per metterlo in sicurezza. I lavori espletati dalla Provincia di Napoli sono ormai terminati e, a breve, sarà ripristinato anche l’accesso al piccolo arenile pubblico». Parliamo adesso del Lido Azzurro. Cosa sta organizzando per “costringere” i cittadini torresi a trascorrere qualche piacevole serata nella sua struttura? «Dal prossimo 14 luglio, e fino al 31 agosto, allestiremo una rassegna cinematografica che sarà ospitata nella nostra arena all’aperto, con oltre mille posti disponibili. Inoltre, ci saranno due eventi speciali: il 28 luglio lo spettacolo di Paolo Caiazzo e l’11 agosto il cabaret dei “Ditelo Voi”, star del programma Made in Sud. Vorrei, però, anche sottolineare che il Lido Azzurro, come anche in passato, ospita gratuitamente i ragazzi degli Oratori del territorio. Abbiamo accolto quelli della Parrocchia S. Anna di Boscotrecase, dell’Istituto Gesù Bambino di Torre Annunziata, ed a luglio ospiteremo per tre settimane i bambini dell’Oratorio della SS. Trinità di Don Ciro Cozzolino. Teniamo molto al nostro impegno nel sociale e cerchiamo di dare ai piccoli un po’ di svago attraverso giochi, animazione, balli. Voglio sottolineare che si tratta di un percorso ludico-religioso, che contempla dunque aspetti ricreativi ed anche legati alla Fede. Non un semplice campus estivo». DOMENICO GAGLIARDI