A cura della Redazione
Matilde Sorrentino, dieci anni fa l´omicidio. Era il 26 marzo 2004 quando Torre Annunziata fu sconvolta da una notizia drammatica: l´uccisione di una donna, all´epoca 49enne, che aveva denunciato gli abusi compiuti sui bambini nella scuola dei rione Poverelli di Torre Annunziata. Uno scandalo pedofilia che gettò fango sull´intera città, e che assunse gli "onori" della cronaca nazionale. Una storia torbida e disgustosa. Matilde, ribattezzata poi "Mamma coraggio", fu assassinata sulla porta di casa da un giovane sicario, al quale la donna apre la porta pensando fosse il figlio. Non ebbe alcuna pietà e freddò senza scrupoli la sua vittima. Il killer fu condannato nel 2005 dalla Corte di Assise di Napoli all´ergastolo. Matilde Sorrentino è diventata il simbolo della lotta alla sopraffazione criminale. E´ una delle tante vittime innocenti della criminalità che, purtroppo, Torre Annunziata ha dovuto seppellire. Come lei, hanno perso la vita, da innocenti, tanti giovani, uomini e donne. Da Luigi Cafiero a Rosa Visone, al maresciallo dei carabinieri Luigi D´Alessio, ucciso in servizio. E poi gli imprenditori Luigi Staiano e Raffaele Pastore, trucidati per aver denunciato i tentativi di estorsione subiti. Fino ad arrivare a Giuseppe Veropalumbo, stroncato da un proiettile vagante nella notte di Capodanno del 2007. A Matilde Sorrentino sono intitolati il Centro Polivalente del rione Penniniello, e la Casa Alloggio presso l´Istituto Salesiano di Torre Annunziata.