A cura della Redazione
Una giornata intensa, ricca di emozioni. E´ quella vissuta ieri, 26 marzo, a Torre Annunziata. Nello stesso giorno di dieci anni fa veniva uccisa Matilde Sorrentino. La donna aveva denunciato gli abusi ai danni dei bambini della scuola del rione Poverelli. Fu trucidata sulla porta di casa da un killer senza scrupoli, che sarà poi condannato all´ergastolo per l´omicidio. Il ricordo e la memoria, le due parole chiave che hanno caratterizzato la manifestazione "Fare memoria per costruire il futuro", sviluppatasi nel corso dell´intera giornata. A promuoverla l´Amministrazione comunale e l´associazione "Piccoli Passi Grandi Sogni" di Don Antonio Carbone Nel pomeriggio la partita di calcio tra i ragazzi della casa alloggio dei Salesiani, intitolata proprio a Matilde Sorrentino, ed i carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata. Poi l´iniziativa "disarmiAmo i bambini", con la distribuzione di giochi a coloro che consegnavano pistole giocattolo. «La memoria - ha spiegato l´assessore Felicio Izzo - è la cosa più importante per un popolo. Va recuperata attraverso la formazione delle coscienze, a partire dai giovani». In serata, tante persone si sono poi radunate dinanzi al piazzale antistante la chiesa di S. Alfonso de´ Liguori. Qui Don Antonio Carbone, insieme al colonnello dei carabinieri Nicola Conforti, lo stesso assessore Izzo, Pina Buonocore e Don Tonino Palmese, ha ricordato i nomi e le storie di Matilde Sorrentino e di tanti altri innocenti che, a Torre Annunziata, hanno perso la vita per mano della camorra. Per ognuno di loro è stata deposta una rosa ai piedi del monumento di piazza Mons. Orlando, a simboleggiare le vite spezzate ma, allo stesso tempo, rinate attraverso la memoria della comunità. «Con questo incontro - ha affermato il sindaco Giosuè Starita - abbiamo dimostrato di saper reagire. Torre Annunziata ha voglia di riscatto».