A cura della Redazione
Se ne sarà accorta da sola, la Cancelliera. Questa Italia ha bisogno di aiuto. Stato centrale, Germania o Europa non fa differenza, ma quel patrimonio unico rappresentato da Pompei e Oplonti va conservato all’umanità intera, perché all’umanità (e non solo a noi) appartiene. La signora Merkel è andata in giro come una turista qualsiasi: marito al fianco, zainetto in spalla e biglietto regolarmente acquistato. Una esibizione di normalità alla quale non siamo abituati. Da noi non si usa così: tra tessere (anche quella da giornalista) e amicizie, pagano davvero in pochi, e per sopravvivere gli Scavi di Pompei (come Oplonti, Ercolano, Stabia, Boscoreale, Poggiomarino) hanno bisogno di miliardi. L’escursione della turista Merkel ha innanzitutto certificato la presenza di Oplonti nei tour archeologici. Non esiste solo Pompei, e all’estero forse lo sanno ancor meglio che in Italia. Certo, il rischio che la visita improvvisa abbia provocato nella premier tedesca altri sentimenti è forte: ha visto siti chiusi, crollati, trascurati. Come si fa a non sfruttare una ricchezza tanto immensa? Vale quanto un giacimento di petrolio, più delle miniere tedesche, avrà pensato. Chieda, la prossima volta, al suo nuovo amico Renzi che cosa il Governo abbia davvero in animo di fare per conservare e recuperare la testimonianza di un mondo lontano duemila anni. Tutti la dipingono come la Grande Nemica, il suo rigore (adottato dall’Europa) ci ha ridotto in uno stato di perenne indigenza, ma l’incuria del nostro patrimonio c’entra poco: per nostra stessa ammissione, siamo stati incapaci di sfruttare i finanziamenti europei che pure erano arrivati. Ecco, l’Europa può aiutarci a spenderli bene quei soldi. Per una volta Angela Merkel può essere una straordinaria alleata. Affidiamo a lei il nostro zainetto di speranze. Sarà brava a trasformarle in certezze positive, senza sconti. MASSIMO CORCIONE