A cura della Redazione
Pubblichiamo uno scritto che Carola Flauto, docente di materie letterarie e scrittrice, ha voluto dedicare all’amica di sempre Giulia Malacario scomparsa ieri all’età di 54 anni. Cara Giulia, le parole sembrano solo pura forma o estetica del pensiero, ma io credo che, proprio le parole siano, invece, essenza umana dell’anima e che esse, leggere come aria, possano raggiungerti. Proprio le parole sono state, per te, il filo con cui hai tessuto le trame del vivere, un viaggio continuo di sottile ironia che hai regalato a noi, spettatori divertiti del tuo genio. Odiavi le parole di circostanza o quelle dette con scarsa forza d’intelletto. Ti indignavi contro le parole negate, perché al contrario tu sapevi usare solo quelle dirette, a volte anche troppo incisive per essere apprezzate da tutti indistintamente. Erano rotonde e accoglienti le tue parole, quando correvi in aiuto dei tuoi amici e si traducevano poi sempre nella ricerca di una soluzione ai problemi. Diventavano nomignoli affettuosi o arditi soprannomi per dirci alla tua maniera che ci amavi. Hai tessuto le parole per il canto, sempre con il sano distacco dell’umiltà intellettuale. Le hai trasfigurate e tradotte nel tuo amato francese, facendole diventare il tuo cibo, la tua cura dell’anima, il tuo coraggio. Di te resta una traccia infinita di parole che sono solo le tue, vestite del tuo raffinato incedere, adesso nello spazio infinito, senza tempo. Con infinito amore. CAROLA