A cura della Redazione
Alle ore 8,00 di ieri mattina è scattato il blitz. Una cinquantina di agenti della polizia di Stato in tenuta antisommossa, vigili urbani e tecnici comunali partono da da Palazzo Criscuolo per dirigersi al rione Penniniello. All’isolato 17 va sgomberato un alloggio in cui abita la famiglia di Raffaele Gallo e Antonietta De Simone. La tensione è alta perché questo è solo il primo di una lunga serie di sgomberi. L’ordine, partito direttamente dal Prefetto di Napoli Franco Antonio Musolino e inviato al sindaco Giosuè Starita, rientra tra le prescrizioni che l’Amministrazione comunale di Torre Annunziata deve eseguire entro 180 giorni. Tra i reati contestati alla famiglia Gallo, l’occupazione abusiva dell’alloggio comunale, il mancato pagamento dei canoni di locazione per un totale di 32 mila euro ed una serie di abusi edilizi. Appena gli uomini entrano in azione, scatta il panico. Il capofamiglia Raffaele Gallo impugna una tanica di benzina e se la versa addosso, minacciando di darsi fuoco. Sono attimi di paura. Gli agenti si avventano sull’uomo e lo immobilizzano. Subito dopo viene trasportato all’ospedale di Boscotrecase e ricoverato in stato di schok. La tensione cresce sempre di più. L’avvocato della famiglia, per prendere tempo, mostra il ricorso presentato dai suoi assistiti, ma l’operazione va avanti. Gli agenti fanno evacuare l’appartamento e provvedono subito dopo a far murare l’ingresso, mentre I tecnici dell’Enel e della Gori tagliano luce e acqua. L’operazione si conclude alle ore 14,00. Ma la protesta dal Penniniello si sposta al Comune, dove una decina di persone chiede di parlare con il primo cittadino. Nei prossimi giorni saranno avviate altre operazioni di sgombero al Penniniello, mentre è previsto un sopralluogo a Palazzo Fienga, roccaforte del clan Gionta, per verificare la stabilità dell’immobile ed il suo eventuale abbattimento.