A cura della Redazione
Ciro Immobile ritorna a casa dopo il flop della Nazionale italiana al mondiale brasiliano. Da ieri sera è nella villetta della famiglia a Trecase. «Ammetto di essere un po’ deluso anche perché non mi aspettavo che uscissimo al primo turno. Comunque è stato un Mondiale che mi ha arricchito e mi aiuterà a crescere. Le colpe sono di tutti. Le parole dei senatori ci devono essere da insegnamento», ha spiegato velocemente all’aeroporto di Malpensa. Da lì il volo per Napoli. Ad aspettarlo a Capodichino, insieme alla moglie Jessica, il papà Antonio e il fratello Luigi. Poi finalmente a casa ad abbracciare la piccola Mi chela, affidata alle cure della nonna materna. E a sera naturalmente pizza. «Ciro ne va matto. L’abbiamo ordinata per mangiarla tutti assieme stasera a casa nostra». Papà Antonio ritrova il sorriso ma va giù duro. «Ciro non ha dimostrato in Brasile quello che vale. Non era lui. Contro l’Uruguay l’ho visto correre poco e male, non era nelle migliori condizioni fisiche». Già, da più parti è stato sollevato il problema di una preparazione atletica sbagliata, visto che gli unici a non correre in campo sono apparsi proprio i calciatori italiani. Ma il sogno di Ciro continua. Un sogno oltre le Alpi con il Borussia Dortmund. A Torre Annunziata i suoi tifosi già si sono dati da fare, hanno fondato il primo club a suo nome. «Da oggi tiferemo per la squadra tedesca che valorizzerà definitivamente il nostro idolo», spiegano i fondatori. Stamani, intanto, Ciro si è preso qualche ora di libertà. Si è intrattenuto con i bagnanti al Lido Azzurro, la spiaggia che ha frequentato quando era piccolo. Tutti a fargli festa, oramai del Mondiale nessuno ha più voglia di parlare. (Nella foto, l´arbitro Marco Guida, l´acconciatore Paolo Forestiero e Ciro Immobile fotografati stamani nel salone di Paolo, a via Roma)