A cura della Redazione
«La prima cosa da capire è che l’ordine pubblico nelle strade e sui marciapiedi della città non è mantenuto principalmente dalla polizia, per quanto questa possa essere necessaria: esso è mantenuto soprattutto da una complessa e quasi inconscia rete di controlli spontanei e di norme accettate e fatte osservare dagli abitanti stessi». La citazione è dell’antropologa statunitense Jane Jacobs, che pone l’accento su un aspetto importante della nostra convivenza civile: decoro ubano, sicurezza e lotta alla criminalità vanno di pari passo. Un assunto fatto proprio dal Partito Democratico di Torre Annunziata, che ha lanciato le sue proposte per migliorare la vivibilità a Torre Annunziata. «Non basta la repressione che, data la sua natura spesso emergenziale, ha in taluni casi portato ad una mortificante militarizzazione del territorio - scrivono i democratici -. Serve anche e soprattutto la prevenzione. Ed è su questo che riteniamo utile concentrare gran parte degli sforzi». Il Pd torrese riconosce gli sforzi compiuti da magistratura e forze dell’ordine per garantire la sicurezza sul territorio e contrastare la criminalità, organizzata e non. Accanto a questo, tuttavia, serve un maggiore e diverso impegno volto ad inculcare nei cittadini il senso civico e l’amore verso la propria città. Far comprendere ai torresi che gettare carte in strada o sui marciapiedi, non raccogliere le deiezioni canine, parcheggiare le auto in doppia fila o in divieto di sosta, depositare i rifiuti contro ogni norma ambientale, è irrispettoso innanzitutto verso gli altri e se stessi. Per farlo, però, è necessario che le caratteristiche urbanistiche del territorio mutino, diventino più confacenti al bisogno di una sana convicenza civile e comunitaria. «Quando si parla di urbanistica finalizzata alla sicurezza si fa riferimento al fatto che la riqualificazione o progettazione dello spazio fisico deve essere funzionale a sostenere la vitalità del quartiere - proseguono i Dem - prevedendo una distribuzione delle funzioni (commercio, attività ricreative, culturali e sociali, trasporti, spazi pubblici collettivi) e favorendo, attraverso interventi strutturali, la coesione sociale, l’organizzazione degli abitanti, le relazioni di vicinato, l’identificazione con i luoghi, per ingenerare meccanismi virtuosi di controllo informale del territorio. E’ lo stesso punto d’arrivo della famosa “teoria delle finestre rotte” - spiegano -: se si rompe un vetro in una finestra di un edificio e non viene riparato, saranno presto rotti tutti gli altri. Se una comunità presenta segni di deterioramento, e questo è qualcosa che sembra non interessare a nessuno, allora lì si genererà la criminalità». In sostanza, i cittadini diventano parte attiva del cambiamento. Devono essere loro stessi ad impegnarsi affinché l’illegalità non dilaghi. Una sorta di auto-controllo, nel senso di partecipazione attiva in prima persona al rispetto delle regole, segnalando gli abusi comessi da altri concittadini. Occorre tolleranza zero, «che non è una soluzione autoritaria e repressiva ma è prevenzione e promozione di condizioni sociali di sicurezza - scrive il Pd oplontino -. Non è tolleranza zero nei confronti di chi commette il reato, ma è tolleranza zero di fronte al reato stesso. L’idea è di creare delle comunità pulite, ordinate, rispettose della legge e delle regole che sono alla base della convivenza umana in modo civile e socialmente accettabile». Certo, si dirà: ma non devono essere le Istituzioni, con i loro apparati, a vigilare sui fenomeni illegali? Dove sono i vigili urbani? Dove sono gli operatori ecologici? Le domande più ricorrenti. E’ indubbio che le Istituzioni latitano in molti casi. Ma allora dovremmo arrenderci, lasciare che le cose continuino ad andare così? Perché non “aiutare” chi ci governa in questo processo di cambiamento? La città è anche nostra. Da qui la proposta del Partito Democratico di avviuare una serie di iniziative concrete, di concerto con l’Amministrazione comunale, sul fronte del decoro urbano. Un elenco articolato in ventidue punti che racchiudono le “mosse” attraverso cui «cambiare verso» a Torre Annunziata, per dirla con uno slogan tanto caro al Pd e al Premier Matteo Renzi. Si va dalla risistemazione delle buche sui marciapiedi e sulle strade, alla costituzione di una squadra di controllo ambientale; dalla pulizia della caditoie a quella delle aiuole piene di rifiuti; dall’implementazione dell’illuminazione pubblica in via Sepoclri, dove sono situati gli Scavi di Oplonti, alla cura delle rampe che si diramano lungo corso Vittorio Emanuele III; dal recupero dello spazio restrostante la darsena dei pescatori,alla riqualificazione di Largo Macello, sempre più spesso trasformato in una discarica a cielo aperto; dall’affidamento ai privati del sottopasso in piazza Nicotera (sottostante l’ex Cinema Moderno) allo studio di incentivi per i proprietari di immobili affinché riqualifichino le facciate degli edifici lungo il percorso turistico-religioso che va da piazza Pace a via Sepolcri; dalla chiusura di tutti gli scarichi fognari a mare al piano spiagge; dalla velocizzazione dei lavori per la riqualificazione di Villa del Parnaso in via Marconi, alla verifica di un primo possibile collegamento tra corso Umberto ed il mare. In ultimo, l’adesione da parte del Comune alla piattaforma “Decoro Urbano”, attraverso cui i cittadini, tramite pc e smartphone, possono segnalare problemi e disservizi, in modo da consentire un intervento tempestivo e risolutivo. A tal riguardo, la proposta fu avanzata a suo tempo anche dal MoVimento 5 Stelle Torre Annunziata nell’ottica di debellare la piaga del “rifiuto selvaggio”. «La nostra Amministrazione comunale continua a spendere inutilmente soldi dei cittadini per stampare inutili manifesti attraverso i quali il sindaco diffida e minaccia sanzioni il cui risultato, come sempre, è sotto gli occhi di tutti - scrivevano a settembre i grillini -. Immondizie di tutte le tipologie sparse un po’ dovunque, per non parlare del fetore che si leva dalla decomposizione sotto il sole di residui di cibi e feci canine che si attaccano sotto le scarpe dei malcapitati. Passando alla Prima Vera si sperava in un accorciamento della catena di comando e di controllo che avrebbe dovuto portare a un servizio più regolare e efficiente, ma nemmeno questo passo, a tutt’oggi, sembra abbia prodotto benefici per i cittadini e la città. Sollecitiamo il Comune ad entrare nel progetto “Decoro Urbano”, progetto a costo zero che permetterebbe ai cittadini di collaborare potendo inviare attraverso pc, tablet e smartphone segnalazioni in modo che gli addetti possano intervenire nella rimozione dei rifiuti abbandonati lungo le strade». Una serie di proposte, quelle del Pd, che, ad oggi, sembrano del tutto astratte e lontane dal concretizzarsi. Ma rappresentano senz’altro un punto di partenza importante. I torresi sono stanchi delle parole. Urgono i fatti.