A cura della Redazione
In una società in cui vigono ancora fenomeni come disoccupazione, lavoro nero o sottopagato, analfabetismo, la povertà prende forma. Termine ultimo di questo “sistema” è il dilagare di camorra e delle mafie in generale. In virtù di questi aspetti nasce “Miseria Ladra”. Un progetto promosso dal Gruppo Abele, con il sostegno di Libera e l´adesione di centinaia di realtà del sociale e del volontariato laico e cattolico, con un obiettivo preciso: rendere illegale la povertà. A tal fine, nell’intera giornata di oggi la manifestazione si articolerà, grazie ad un camper, in più luoghi e più momenti nella città di Torre Annunziata. Prima tappa, la chiesa della S.S. Trinità di via Gino Alfani, dove si è tenuto un dibattito sull’argomento. Un momento di libera espressione in cui sono intervenuti Michele del Gaudio, referente del Presidio di Libera Torre Annunziata, i sacerdoti Antonio Carbone, Pino Conca, Ciro Cozzolino, Mariano Di Palma, responsabile di “Miseria Ladra, Luciano Donadio, Antonio Irlando, assessore alla Cultura del Comune oplontino, Porfidio Monda, dirigente politiche sociali di Torre Annunziata, Peppe Franzese, in rappresentanza di Don Pasquale Paduano, Matteo Potenzieri, funzionario ISTAT e giornalista. Inoltre esponenti dell’associazione Libera, in primis la famiglia di Luigi Staiano, e la vedova di Giuseppe Veropalumbo, Carmela Sermino. “Secondo i dati ISTAT, esistono ancora sei milioni di poveri - esordisce Di Palma - la maggior parte concentrata nel meridione. La Caritas evidenzia che un terzo delle famiglie italiane ha chiesto sussidio alimentare. Come è possibile che in un paese come il nostro esistono ancora persone che non riescono nemmeno a garantirsi un piatto caldo? Molto semplice - afferma - vi è un’assenza delle politiche sociali, mancanza di lavoro, spesso delle istituzioni. Non è ancora stato messo in atto un modello di sviluppo, di rilancio. Esistono millecinquecento beni confiscati sul territorio, beni che potrebbero rilanciare l’economia, concedendo posti di lavoro. Ecco perché Miseria Ladra ha delineato possibili richieste e proposte sia a livello locale che nazionale. Bisogna solo attivarsi, volerlo”. Tra le proposte avanzate, vi è quella di aumentare il budget di investimento sul sociale, incrementando nei propri bilanci la spesa sociale pro-capite a favore di ogni cittadino. Sospendere l’esecutività degli sfratti per “morosità incolpevole” e negoziare soluzioni abitative alternative in modo da evitare la presenza di famiglie prive di dimora. Alla parola “sfratto” interviene Luciano Donando, dell´associazione Insieme per Torre, riportando una testimonianza su quanto accaduto pochi giorni fa, lo sgombero del Palazzo Fienga. Le sue parole hanno smosso le coscienze. “Molte famiglie sono state colpite due volte - sostiene Donando -. La prima dal clan, che per anni ha avuto il sopravvento in quel quartiere, e ora dallo Stato. Non sono tutti camorristi. Neonati, donne, bambini che si ritrovano a vivere come terremotati. Il provvedimento è stato preso per la loro incolumità ma spero che non vengano abbandonati. Bisogna tener presente che sono i deboli della società". Ulteriore tappa di questa intensa giornata, la Mensa “Don Pietro Ottena” ed il dialogo con i cittadini nella chiesa dell´Immacolata Concezione. La Mensa è un refettorio che dal 2002 sfama e accoglie poveri di Torre Annunziata e paesi limitrofi. Più di ottanta persone ogni giorno cercano un pasto caldo, calpestando spesso la loro dignità. L’incontro con la popolazione è proseguito nel pomeriggio nel piazzale della Basilica della Madonna della Neve, e dinanzi alla Chiesa di Sant’Alfonso, per poi concludersi nella Chiesa di S. Maria del Buonconsiglio e S. Antonio. Una carovana allegorica quella di Miseria Ladra. Percorre le strade della città diffondendo il suo messaggio: “la povertà ruba la speranza, la dignità e i diritti”. Secondo i dati Istat del 2012, sono 9,5 milioni le persone in povertà relativa e 4,8 in quella assoluta. Per Eurostat un italiano su tre è a rischio povertà, una famiglia su quattro soffre di deprivazione materiale grave; oltre 3,2 milioni sono i disoccupati, più del 40% i giovani disoccupati, 4 milioni i precari; il 12% degli occupati non riesce ad arrivare a fine mese. I dati sul 2013 parlano di un ulteriore peggioramento. Le proposte della campagna tendono a costruire uguaglianza e giustizia sociale, che competono alla politica: quella formale di chi amministra e ma anche quella informale dei cittadini, compresi i poveri che non vanno solo assistiti ma aiutati ad essere consapevoli e responsabili per contribuire al cambiamento individuale e collettivo. ENZA PERNA