A cura della Redazione

Il primo distributore automatico comparve in Russia nel 1898 quando George Borman, proprietario di un laboratorio dolciario, installò a San Pietroburgo una macchina per vendere le tavolette di cioccolato da lui prodotte.
Questo primo distributore rimase quasi un caso isolato, seguito da pochi altri esemplari installati per lo più a Mosca negli anni ’50. Si trattava di macchine particolari, destinate non a diventare popolari, ma a suscitare la curiosità di pochi. Nei negozi dei barbieri, ad esempio, vi erano piccoli distributori che in cambio di una moneta erogavano uno spruzzo di colonia o ancora ve ne erano altri che azionavano una spazzola rotante per pulire le scarpe.

Alla fine degli anni ’50  e negli anni ’60, soprattutto dopo la visita di Nikita Krusciov negli Stati Uniti, lo sviluppo dei distributori automatici cominciò a 

prendere slancio. A Mosca vennero installate circa 10.000 distributori di soda, il cui funzionamento “automatico” lasciava molto a desiderare. Si trattava, infatti, di dispenser a monete che erogavano soda o succhi di varia tipologia direttamente in un bicchiere di vetro collocato sulla griglia d’appoggio e comune a tutti gli avventori. È evidente che non ci si ponesse alcun problema rispetto alla sicurezza delle macchine dal punto di vista igienico! 
Negli anni ’60  le stazioni erano il luogo in cui si poteva trovare un discreto numero di distributori automatici. Si trattava di macchine che erogavano gettoni di viaggio o di biglietti, a cui si affiancavano talvolta distributori automatici di giornali.

La vera novità comparve alla fine degli anni ’60 a Mosca, dove fu installato il primo negozio automatico “Avtomattorg” di fronte al Teatro Lenin. In seguito ne comparvero altri nelle principali città dell’Unione Sovietica  specializzati nella vendita di prodotti lattiero-caseari (latte, yogurt, formaggio, burro) e di panini imbottiti con formaggio e salsiccia. Ebbero vita breve ma furono il prototipo su cui il regime sovietico si basò per installare batterie di distributori automatici a uso e consumo degli operai. Negli anni ’70 e ’80 non c’era fabbrica sovietica che non disponesse di una mensa automatica per i lavoratori.

Sempre in base a disposizioni governative, i distributori automatici cominciarono a diffondersi più concretamente nei luoghi pubblici, soprattutto nelle stazioni ferroviarie, ed è per questo motivo che lo sviluppo del  vending russo è stato sottoposto per tanti anni alle esigenze del governo e delle autorità preposte ad amministrare le città sovietiche.
Il 21° secolo ha portato la vera rivoluzione automatica in Russia, a partire dalla città di Mosca dove l’enorme sviluppo dei trasporti pubblici ed il conseguente aumento del traffico di passeggeri hanno  fatto nascere nuove esigenze e hanno determinato il moltiplicarsi di distributori automatici in quei luoghi in cui occorreva tenere ordine e disciplina: le stazioni dei treni, delle metropolitane e degli autobus.
Accanto alle macchine preposte prevalentemente a fornire servizi ai viaggiatori, hanno cominciato timidamente a comparire distributori automatici di beni di conforto, soprattutto bevande calde e fredde e qualche snack.

Gli ultimi dieci anni hanno rappresentato una svolta verso la modernità grazie al fiorire di compagnie di gestione private che hanno stretto rapporti di collaborazione con l’industria del vending dell’Europa Occidentale, in particolare quella italiana, da cui hanno mutuato macchine e prodotti.
Oggi il vending in Russia è un mercato in forte crescita, che comincia ad esplodere anche nei luoghi di lavoro privati, a cui si avvicina con distributori automatici dotati di tecnologie avanzate e gestiti con metodi moderni.