“Giustizia. Informazione. Verità”. Tre parole, tre concetti che Giancarlo Siani aveva fatto propri, sacrificando la sua vita per difenderli.

E’ stato questo il tema dell’interessantissimo incontro svoltosi al II Circolo Didattico di Torre Annunziata, intitolato proprio al giornalista de Il Mattino ucciso dalla camorra trent’anni fa. L’appuntamento ha chiuso di fatto la settimana di eventi dedicati alla commemorazione del trentennale dell’assassinio di Siani nella città oplontina (sabato 26 settembre alle ore 11 ci sarà la presentazione del libro “Scimmie” di Alessandro Gallo al Liceo “de Chirico”).

Un momento di riflessione, promosso dal presidio oplontino di Libera in collaborazione con l'Aministrazione comunale ed il II Circolo Didattico, che ha visto protagonisti gli studenti degli Istituti superiori “Cesàro Vesevus”, “Pitagora-Croce”, “de Chirico”, “Graziani” e “Marconi”. Sono stati loro ad “interrogare” i relatori, tra i quali il procuratore generale della Corte d’Appello di Napoli, Luigi Riello, ed il direttore de L’Espresso, Luigi Vicinanza. Insieme a loro, il sindaco Giosuè Starita, il referente regionale di Libera, Fabio Giuliani, ed il dirigente scolastico del II Circolo, Gennaro Cirillo.

Moderati da Michele Del Gaudio, referente cittadino di Libera, i ragazzi hanno posto le loro domande agli illustri ospiti, per meglio comprendere il lascito di valori ed insegnamenti tramandato da Siani alle nuove generazioni, sempre attuale anche a distanza di così tanto tempo.

L’incontro si apre con la bellissima rappresentazione degli ultimi giorni di vita di Siani. Un dialogo tra due piccoli alunni-attori, Gianluca e Antonio, della scuola di teatro del II Circolo Didattico.  Davvero emozionante.

Poi spazio agli interventi. Il primo a parlare è Del Gaudio: “Oggi Giancarlo è a casa sua, in una scuola che porta il suo nome - ha esordito del Gaudio - . Il ricordo e la memoria sono importanti, ma ancor più significativo  è impegnarsi per cercare sempre la verità e difendere la legalità, sull’esempio di Siani. Confido molto nei giovani, perché rappresentano non solo il futuro ma anche e soprattutto il presente. Per questo invito gli studenti a creare gruppi stabili per promuovere incontri come quello di oggi, che contribuiranno a creare una comunità giovanile pensante, stimolata e stimolante”.

“Non siamo qui per consegnare il “santino” di Giancarlo alla storia – ha affermato il procuratore Riello – ma per rendere il suo ricordo vivificante, in modo da evitare che quanto accaduto a lui possa ripetersi. La motivazione di voi giovani – dice rivolgendosi agi studenti – è fondamentale per vincere la sfida contro l’illegalità. Non siate disinteressati verso la criminalità, perché essa stessa non si disinteressa di voi, in quanto può quotidianamente influenzare le vostre vite, senza che voi ve ne accorgiate”.

“Giancarlo era un ragazzo che amava la vita, amava il Sud, amava Napoli ed amava Torre Annunziata – dichiara il direttore Vicinanza -. Chi nasce qui, nelle nostre zone (Vicinanza è nativo di Castellammare di Stabia, ndr) ha meno opportunità di potersi realizzare nel lavoro e nella vita. Voi ragazzi, invece, dimostrate che un altro Sud, un altro futuro sono possibili. Cultura e istruzione sono le vere armi per contrastare le Mafie. Giancarlo – prosegue Vicinanza – fu ucciso perché raccontava i fatti, si informava, analizzava le cose. Svelava ciò che altri, colpevolmente, non volevano vedere. I mafiosi, i camorristi hanno paura della cultura perché disvela verità spesso ignorate. La cultura – conclude il giornalista – è l’unico argine al dilagare della criminalità organizzata”.

Al termine dell’incontro c’è stata l’inaugurazione della nuova sede del presidio torrese di Libera, istituita proprio all’interno della scuola “Giancarlo Siani”. Cultura, istruzione e legalità. Le altre tre parole chiave di una bellissima giornata di risveglio delle nostre coscienze civili.