A cura della Redazione

«E’ stata una esperienza utilissima e illuminante. Credo sarebbe importante per molti poterla fare. Personalmente la ripeterò quando possibile. E con i nostri confratelli opereremo per poter nuovamente dare in futuro il nostro appoggio all’intero progetto».

Così Alfredo Cutrupi, fratello superiore dell’Arciconfraternita oplontina del Santissimo Sacramento, a conclusione della sua esperienza "diretta" con gli utenti del refettorio della Caritas in vico Pace, la mensa dei poveri Don Pietro Ottena. A mezzogiorno dell’11 febbraio, infatti, ha indossato i guanti, si è rimboccato le maniche e si è mischiato ai volontari che quotidianamente contribuiscono al funzionamento della mensa, per poter servire personalmente i pasti a chi, in mancanza di possibilità economiche, si era rivolto alla struttura per un pasto caldo.

«Credo che poter avere questo tipo di esperienza, e poterla ripetere nel tempo - prosegue Cutrupi - possa aiutarci a comprendere meglio certe realtà, e a calibrare meglio gli interventi di sostegno, economico e non, che come Arciconfraternite stiamo cercando di mettere in campo».

A metà febbraio, intanto, si è conclusa la prima tornata del progetto di supporto alla mensa dei poveri che si era aperto agli inizi di gennaio scorso.

“Un pasto al giorno per un mese”, poi, si era rivelata una iniziativa così fondamentale e dalla richiesta così ampia, da spingere i responsabili delle “congreghe” del Santissimo Sacramento, dei Santi Agostino e Monica e del Rosario, a prolungare per altre due settimane il sostegno economico al refettorio gestito da Don Pasquale Paduano.

Il progetto era partito nell’ambito delle iniziative di impegno sociale messe in campo anche in accoglimento dell’invito del Cardinale partenopeo Crescenzio Sepe a fare in modo che le “congreghe” tornassero ad essere luoghi non solo di preghiera, e crescita nella fede ma anche di formazione di esercizio concreto e pratico della carità verso il prossimo.

Grazie dunque anche al supporto delle Arciconfraternite, durante il primo mese del 2016 sono stati circa millecinquecento i pasti che i volontari hanno potuto distribuire ai più bisognosi, e altri settecento circa nelle prime due settimane di febbraio. Un totale di circa duemiladuecento “coperti” che hanno sicuramente contribuito a dare grande sollievo a moltissimi bisognosi.

Sono almeno una cinquantina al giorno le persone che si rivolgono a quella struttura per il sostentamento alimentare.

«Non è un servizio che possa essere lasciato senza supporto con leggerezza - conclude il fratello superiore - e siamo già impegnati a reperire fondi per poter nuovamente dare il nostro contributo economico all’iniziativa per futuri periodi».

L’iniziativa “Un pasto al giorno per un mese” non è che l’ennesimo tassello di un progetto più ampio che le Arciconfraternite di Torre Annunziata stanno sviluppando sul territorio con una serie di interventi a favore delle fasce disagiate e dei minori a rischio devianza.