A cura della Redazione

Il Reparto di Ginecologia e Ostetricia dell'Ospedale "S. Anna e Maria SS. della Neve" di Boscotrecase sarà chiuso a partire dal 20 aprile prossimo.

La decisione, adottata con delibera n. 115 del 26 febbraio scorso a firma del commissario straordinario dell'Asl Na 3 Sud Antonietta Costantini, in attuazione del Decreto regionale n. 70 e dell'Accordo Stato-Regioni del 2010, era ormai nell'aria. Tanto che la notizia ora assume il crisma dell'ufficialità con la comunicazione sul sito internet dell'Azienda Sanitaria Locale.

Eppure questa mattina (31 marzo), presso l'aula consiliare della sede comunale di via Provinciale Schiti a Torre Annunziata, si sono incontrati, per affrontare la questione, i sindaci dell'area vesuviana (Giosuè Starita per la città oplontina, Giuseppe Balzano per Boscoreale, Raffaele De Luca per Trecase), il dirigente dell'Asl Na 3 Sud ed ex primo cittadino di Boscotrecase, Agnese Borrelli, ed il presidente della commissione Sanità della Regione Campania, Raffaele Topo. 

Al tavolo erano presenti anche i rappresentanti sindacali dei lavoratori impiegati nella struttura sanitaria di via Lenze: Domenico Iapicca, Giovanni Savino e Ugo Nappi per la Uil, Catello Cozzolino (CGIL), Gennaro Adamo in rappresentanza della Cisl, e diversi consiglieri comunali, tra cui Francesco Anzalone e Domenico Ossame, di professione infermieri, oltre a Pasquale Iapicca, Massimo Papa, Rocco Manzo, Francesco Donadio e Pietro Lucibelli, l'assessore e vicesindaco Luigi Carillo e la consigliera Pd di Trecase Claudia Paduano.

Ma qual è la motivazione addotta per la chiusura del Reparto? In sostanza, il numero dei parti annui nel nosocomio boschese è risultato inferiore a mille, considerato il parametro standard necessario per mantenere attivi i punti nascita, e comunque inferiore al valore di soglia minima fissato a 500.

Nel 2015 sono stati 283 che, però, vanno considerati in ragione dei posti letto disponibili, ossia 9. In altri ospedali limitrofi, come ad esempio Castellammare di Stabia, di posti letto ce ne sono circa 30, con 600-700 nascite all’anno.

Ed è su questo primo aspetto che i sindacati insorgono. «Non capiamo perché si sia voluta colpire l’area vesuviana - tuonano i sindacalisti Iapicca e Savino -. Sarebbe bastato incrementare i posti letto consentendo, conseguentemente, di accrescere il numero dei parti. Ed invece è stata adottata la scelta inspiegabile di chiudere il Reparto. Perché tanta fretta? Perché i cittadini non ne sono stati chiaramente informati? Ci opporremo con forza a questa decisione, siamo pronti ad organizzare gazebo in piazza e a protestare ancor di più di quanto sia stato fatto a Torre del Greco con il ridimensionamento dell’ospedale Maresca. La gente deve conoscere chi sono i responsabili di tutto questo».

«Ciò che maggiormente preoccupa - dice Cozzolino -- è l’interesse ad indirizzare le partorienti verso strutture private che, tra l’altro, nella nostra area non ci sono. A questo punto temiamo anche per il Reparto di Pediatria. C’è un disegno politico dietro queste scelte».

Per Adamo, infine, «la scelta operata è stata chiara e non escludiamo che in futuro possano essere chiusi altri Reparti».

Il presidente Topo ha spiegato che l’ospedale di Boscotrecase non scomparirà, manifestando poi la sua intenzione di interpellare il commissario Costantini ed il commissario regionale alla Sanità Joseph Polimeni sulla vicenda della chiusura del Reparto di Ginecologia e Ostetricia. «Ci sarà un approfondimento sulla questione - ha assicurato il consigliere regionale Pd -. Tuttavia, il settore pubblico nella Sanità campana necessita di una riorganizzazione complessiva perché produce poco ed i costi sono esorbitanti. Lavoriamo affinché ci siano strutture in grado di differenziarsi e specializzarsi nell’offerta dei servizi all’utenza, per garantire sicurezza ed alte prestazioni, e questo a tutela dei cittadini e degli stessi lavoratori ospedalieri. L’ospedale di Boscotrecase - prosegue Topo - sarà migliorato con un investimento infrastrutturale di 12 milioni di euro, a cui andranno ad aggiungersi nuove assunzioni di personale e l’acquisto di macchinari ed attrezzature all’avanguardia. Di sicuro non chiuderà e non sarà trasformato in un poliambulatorio. Noi puntiamo all’eccellenza. Dobbiamo, però, fare i conti con una gestione della Sanità pubblica in Campania disastrosa proveniente dalla passata Amministrazione Caldoro. Poi, sulla ripartizione dei servizi in ciascuna struttura deciderà il commissario Polimeni, valutando numeri e qualità dell’offerta. Ci saranno novità – conclude Topo – nei prossimi giorni».

L’unica certezza, ad oggi, è che dal 20 aprile nessun bambino nascerà più a Boscotrecase. Già interrotti i ricoveri mentre per i successivi venti giorni saranno prese in carico solo le emergenze.

«Chiediamo quantomeno che ci sia una deroga a questa decisione di un anno - dichiara il consigliere comunale Ossame -. Nel frattempo abbiamo già raccolto 5 mila firme di cittadini vesuviani che hanno sottoscritto la petizione per scongiurare la chiusura del Reparto di Ginecologia ed Ostetricia».

Per il sindaco di Trecase De Luca, «è forte il grido di dolore della popolazione in questi giorni. Ormai la decisione era stata già presa. Qualora il nuovo riordino dei servizi offerti nella struttura ospedaliera di Boscotrecase  dovesse essere decretato, lo si faccia però coinvolgendo il territorio. Potrebbero essere anche scelte intelligenti quelle adottate dal commissario alla Sanità, ma se non sono condivise non sarebbero positive».

Il sindaco Balzano, infine, chiede «certezze sui servizi offerti a Boscotrecase e sulla completezza, in termini di risorse umane e attrezzature, dei Reparti».

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