A cura della Redazione

Se le altre città vantano le loro glorie o sono rinomate per la bellezza della natura o per i monumenti o per le opere d’arte e le loro industrie, Torre Annunziata, che sorge alle falde Vesuvio, che accoglieva nel suo porto i grandi vapori che portavano grano dalla Russia o da altri lidi lontani, che mandava per tutto il mondo la stupenda sua pasta, ha una gloria ulteriore ed ancor più bella. E' la città di Maria, perché prende il nome da Maria Annunziata dell’Angelo.

Torre Annunziata, inoltre, possiede un tesoro che altre città sarebbero orgogliosedi avere: la taumaturga immagine della Madonna della Neve.

Questa Icona gloriosa che ricorda il prodigio della neve caduta a Roma sul colle Esquilino il 5 Agosto 352.

Una Effigie arrivata a Torre Annunziata nel secolo XIV, forse nel 1354, dall’Oriente dove già era considerata miracolosa ed era oggetto di devozione. Fra tante città incontrate nel suo lungo viaggio per mare dall’Oriente, scelse di fermarsi a Torre Annunziata per essere venerata e per proteggerci. 

E' gloriosa, inoltre, per i prodigi ad essa attribuiti tanto è considerata baluardo e protezione della città oplontina.

L’immagine della Madonna è in stile greco, fatta di terracotta smaltata. Ha un aspetto maestoso ed imponente, il suo volto sembra cambiar di colore, ora bruno, ora rosso, ora più chiaro, muove devozione e tenerezza nel cuore di chi la guarda.

Domenica 10 aprile, Monsignor Raffaele Russo, rettore della  Basilica Pontificia, ha ricordato il prodigio avvenuto 110 anni fa quando la Madonna fermò l’ira del Vesuvio al limite del cancello del Cimitero comunale.

Lava, cenere e lapilli devastavano la città. Allora, il popolo in tribolazione ricorse alla Vergine della Neve e la Madonna fermò la lava.

All’improvviso l’eruzione comincio’ ad attenuarsi, i boati cessaronoo, la pioggia di cenere diminuì.

La sacra immagine era stata accompagnata in processione dalla Basilica fino al cimitero di Torre Annunziata dalle autorità civili e religiose, la comunità parrocchiale e la banda musicale avevano  seguito la Madonna con canti e preghiere.

Per ricordare quel prodigio, domenica scorsa la Madonna della Neve è uscita dalla sua "casa" ed ha ripercorso lo stesso tragitto di 110 anni fa, fino al Camposanto.

Portata sulle spalle dai pescatori, come vuole la tradizione, ha stazionato ad ogni singola Congrega per una breve preghiera per i defunti, alla Cappella Madre Comunale era ad attenderla il Cappellano Don Pasquale Paduano che ha reso omaggio alla Madonna con preghiere per tutti i defunti. 

La Messa è stata celebrata congiuntamente da Monsignor Russo e da Don Pasquale Paduano. Durante l’omelia Monsignor Russo  si è detto angosciato per i problemi gravi che affliggono la città, ed ha invitato i torresi a pregare Maria per assicurare alla comunità la Sua protezione.

Il popolo torrese ha avvertito, in maniera  piena, la presenza della Madonna della Neve e l’ha circondata di affetto e devozione, raccogliendosi in preghiera davanti ad essa e partecipando al culto divino con gioia ed amore.

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(Anna Aricò)