Ancora una volta il caffè è protagonista di un programma d'informazione sulle reti RAI e, ancora una volta, per coglierne un aspetto negativo che coinvolge l'intera filiera.
Mentre nella puntata di Report (RAI3) andata in onda ad aprile del 2014, al centro della polemica vi era la scarsa qualità del caffè al bar e la scarsa preparazione degli operatori dietro alla macchina, nella trasmissione "Indovina chi viene a cena" andata in onda ieri 24 ottobre sempre su RAI3, l'argomento è ancora più delicato e punta il dito sull'uso di pesticidi e diserbanti da parte dei coltivatori nei paesi produttori, primo fra tutti il Brasile.
Banditi dall'Efsa, questi prodotti chimici sono ammessi laddove il caffè viene coltivato, mettendo a rischio l'ambiente e la salute dei consumatori; il più pericoloso di tutti, come evidenziato dall'AIRC, è il glifosato trattandosi di un prodotto probabilmente cancerogeno e che l'Efsa non ha ancora bandito.
Il servizio evidenzia, dunque, l'importanza di conoscere la provenienza dei caffè che utilizziamo, generalmente indicata sul pack da sigle difficilmente comprensibili per i consumatori. Allo stesso modo, è importante che i nostri torrefattori facciano analisi dei sacchi di crudo prima di metterli in lavorazione, in modo da individuare le partite "nocive". Si è parlato dei controlli effettuati sui caffè che sbarcano nel Porto di Trieste, considerati blandi, e di aziende come Illy e Lavazza che li effettuano in casa ma, anche in questo caso, avanzando dubbi sulla loro efficacia.
Bisognerebbe, dunque, utilizzare solo caffè di filiera biologica controllata. Ma se consideriamo il servizio della Gabanelli (Report - RAI3) andato in onda qualche giorno fa, scopriamo che anche in questo caso non possiamo sentirci tranquilli.
RAI 3. Il caffè di nuovo nell'occhio del ciclone
A cura della Redazione
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