A cura di Enza Perna

Era il 12 novembre 2014. Maria D’Ambrosio, mamma 38enne di Torre Annunziata, entra in sala parto per dare alla luce la sua quarta bambina, Francesca. Una giornata all’insegna del rosa e della felicità, ma il nero della morte incombe come in un incubo. Un destino crudele investe la donna. Maria muore dando alla luce la sua bambina già deceduta. L’ennesimo caso, forse, di malasanità. Due vite spezzate. Una famiglia distrutta. Un vuoto incolmabile. Due anni alla ricerca di giustizia e risposte. La vita delle tre figlie di Maria, Anna, Rosa e Stefania scorre lentamente. Non si danno pace. Vivono l’assenza di una madre sempre presente e la nostalgia di una sorella mai conosciuta. Ma la vita scorre, prosegue, va avanti. Se il destino toglie qualcosa lo restituisce, almeno questo è il pensiero di molti credenti. 

18 settembre 2016. Rosa Casillo (secondogenita di Maria) dà alla luce, all’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli, la sua prima figlia, 3.8 kg. Bruna, occhi azzurri, guanciotte tonde. Un batuffolo che porta il nome della zietta che non conoscerà mai, Francesca

«Appena ho saputo il sesso del bambino - dice Rosa - non abbiamo mai avuto dubbi su che nome scegliere. E’ come se me l’avesse mandata mamma».

Maria sarebbe diventata nonna, una giovane nonna. Ma nonostante questa amarezza, l’evento della nascita merita volti felici, sorrisi, speranze. Un bambino porta con sé gioie e a Rosa ora non resta che crescere la piccola Francesca con amore e affetto, gli stessi ricevuti da sua madre.

Ma le belle notizie non arrivano mai sole. Un mese dopo, il 10 ottobre arriva un’altra Francesca, questa volta figlia di Cira D’Ambrosio, sorella di Maria.

La vita scorre, va avanti. Mai si potranno dimenticare i cari che che ci hanno lasciato. Nessuno può ridarti ciò che ti è stato strappato, ma queste due bambine riceveranno il doppio delle attenzioni e dell’affetto. Avranno due angeli custodi speciali. Conosceranno Maria e la piccola Francesca attraverso il ricordo delle loro madri. Maria e Francesca vivono e restano nei ricordi. E questi nessuno te li può strappare.