A cura della Redazione

L’ottava edizione di TriestEspresso si è conclusa con numeri in crescita rispetto alla precedente: oltre 12.500 visitatori (+16%) che hanno apprezzato la varietà e la qualità delle proposte dei 202 espositori internazionali che vi hanno partecipato.
Un successo del comparto ma anche dell’organizzazione  - Aries Camera di Commercio - delle associazioni che vi hanno collaborato e della città di Trieste, sempre più Capitale del caffè.
Protagonista della manifestazione è stato naturalmente il caffè, non solo perché rappresentato dagli atori di tutta la filiera, ma anche perché oggetto di gare tra barman e bartender e tema di seminari e convegni che si sono  svolti parallelamente all’esposizione.
Un importante ruolo è stato svolto dalla FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) che nel corso di una tavola rotonda ha diffuso gli ultimi dati relativi ai consumi e al mercato del caffè in riferimento al canale bar.
Sono 6 miliardi le tazzine di espresso consumate in un anno nei 149.000 bar italiani, comprendendo anche i caffè utilizzati per la preparazione dei cappuccini. La media è di 175 tazzine al giorno con le seguenti specifiche: 202 tazzine nei morning bar, 220 nei lunch bar, 170 nei bar multipurpose, 85 negli evening bar, 200 nei bar che non hanno un’offerta specifica.
Nonostante i numeri positivi relativi ai consumi, che dimostrano quanto il caffè sia un bene largamente consumato lungo tutta la penisola, il presidente della FIPE Lino Stoppani ha sottolineato la necessità di un suo rilancio in termini di qualità, sia del prodotto che del servizio ad esso associato.
Per ottenere risultati in questa direzione sarebbe auspicabile un accordo di filiera affinché vengano definite formule trasparenti che regolino i rapporti tra le parti, soprattutto per quanto riguarda il contratto di somministrazione tra torrefattori ed esercenti, spesso al centro di polemiche.
La sinergia tra le parti apporterebbe migliorie all’intera filiera e sosterrebbe il progetto portato avanti dal Consorzio di Tutela dell’espresso tradizionale che ha scelto TriestEspresso per annunciare il lancio della campagna di marketing e promozione volta ad ottenere per il caffè espresso il riconoscimento di bene immateriale dell’Unesco.
La domanda è già giunta agli uffici di competenza dai quali la maggior parte dei torrefattori  attende l’esito, un esito che non rappresenta soltanto il giusto riconoscimento alla professionalità degli operatori del comparto, ma definirebbe esattamente i canoni che il prodotto deve rispettare per poter essere considerato espresso italiano tradizionale.
Calato il sipario sull’edizione 2016, gli organizzatori stanno già pensando alla prossima del 2018 come ha annunciato il commissario straordinario della Camera di Commercio di Trieste Antonio Paoletti:
L’appuntamento con TriestEspresso Expo sarà tra due anni, nel 2018, auspicabilmente in Porto Vecchio, in quello che dovrebbe divenire il contenitore stabile delle esposizioni e il primo tassello davvero pulsante di un comprensorio che diventerà nei prossimi anni una parte fondamentale della città di Trieste.”