«Alcuni ospedali campani afferenti alla Asl Napoli 3 sono venuti nei giorni scorsi alla ribalta per fatti certamente non edificanti».
Il senatore di ALA-Scelta Civica, Pietro Langella, insieme ai colleghi Lucio Barani, Domenico Auricchio, Vincenzo D'Anna, Antonio Milo, Giuseppe Compagnone e Ciro Falanga, ha presentato un'interrogazione parlamentare al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sulle condizioni in cui versano, in particolare, l'ospedale "Santa Maria della Pietà" di Nola e "Sant'Anna e Maria SS. della Neve" di Boscotrecase,
«Nel primo, a causa di un sovraffollamento dei pazienti richiedenti assistenza e cure - scrivono i parlamentari -, nella notte tra l'8 e il 9 gennaio 2017, il pronto soccorso è andato in tilt, costringendo gli operatori sanitari ad accogliere i pazienti per i corridoi, non essendo sufficienti i posti letto. Tale situazione emergenziale era stata già segnalata nei giorni precedenti dai medici dell'ospedale alla centrale operativa territoriale sita a Castellammare di Stabia; in particolare, i medici avevano segnalato la carenza di posti letto e di barelle e di non poter sostenere arrivi in emergenza, e che, pertanto, le 17 ambulanze della Asl avrebbero dovuto cercare altri ospedali, poiché non si poteva più tamponare attraverso la dimissione dei malati dai reparti; tale segnalazione non ha mai avuto risposta dalla centrale operativa, tanto da indurre la direzione sanitaria a inoltrarne una seconda. Allo scalpore è seguita l'indignazione di molti .- proseguono i senatori ALA - e infine anche l'inopportuno provvedimento di sospensione per i medici in servizio nell'ospedale da parte della responsabile della Asl Napoli 3, seguito dall'ancora meno opportuna richiesta di licenziamento dei medici da parte del presidente della Regione Campania De Luca. Si è gridato alla malasanità accusando i medici del "Santa Maria della Pietà" solo perché costoro non hanno respinto alcun paziente nonostante la carenza di posti letto e barelle e perché hanno accettato di prestare loro le necessarie cure; ci si chiede quale condotta diversa avrebbero dovuto adottare questi medici: forse quella di mandare indietro le persone e magari vedersi accusare in questo caso del reato di omissione di soccorso».
L'interrogazione poi si incentra sul nosocomio di via Lenze a Boscotrecase, che «risulta versare in condizioni critiche a causa del guasto alla caldaia che da 15 giorni rende insostenibili le gelate notturne. A causa di questo guasto - dicono i senatori - sono stati sospesi alcuni interventi chirurgici, ed è dovuta addirittura intervenire la protezione civile per fornire le necessarie coperte per i pazienti e i loro familiari; il servizio di emodinamica è fermo in maniera inspiegabile e manca la figura del responsabile del pronto soccorso. L'ospedale di Boscotrecase, a causa di una gestione inadeguata, finisce spessissimo sulle cronache dei giornali per frequenti episodi di inefficienza».
«Nel caso specifico dell'ospedale di Boscotrecase, la direzione sanitaria si è palesata inadeguata e addirittura emergerebbe una sorta di incompatibilità per l'attuale dirigente - si legge ancora nel documento -. Chiediamo se il ministro non ritenga opportuno avviare degli interventi ispettivi nell'ospedale di Boscotrecase per verificare l'adeguatezza della direzione sanitaria».
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