A cura della Redazione

La Didiesse Srl è un’azienda giovane con poco più di 15 anni di storia alle spalle ma già rappresenta un punto di riferimento per tutti gli operatori del comparto del caffè porzionato, sia per il segmento O.C.S. che per il canale domestico e per  il più complesso mondo dell’Ho.Re.Ca. Da pochi mesi insediata in un’importante area industriale campana, Didiesse ha dato avvio a un lavoro di riprogettazione delle dinamiche aziendali, affinché la struttura interna potesse rispondere in maniera rapida ed efficace alla crescente domanda del mercato.

Con Fulvio Di Santo, deus ex machina della Didiesse nonché  Direttore Commerciale, parliamo di nuovi progetti e della nuova sede in cui l'azienda si è trasferita.

Il futuro parte dunque da questa nuova sede?
La nuova ubicazione è stata dettata da esigenze logistiche: avvicinare le sedi di Didiesse e de L’Aromatika (ndr Caffè Borbone), nostro partner storico, per accrescerne le sinergie. Da questa sede partiamo per dare avvio al nuovo percorso della Didiesse che oggi ha l’esigenza di diversificare la produzione in risposta ai vari canali distributivi nel mondo del caffè porzionato. Abbiamo iniziato ragionando soprattutto in termini di O.C.S.; oggi questo mercato ha assunto e sta assumendo una ristrutturazione, di fronte alla quale non è più possibile pensare ad un unico prodotto macchina adattabile a tutti i canali. Il successo in ambito domestico della FROG, macchina nata per gli uffici, lascerebbe pensare che una tipologia del genere sia adattabile a più esigenze di consumo. Era così fino a qualche tempo fa. Oggi l’operatore dell’O.C.S ha bisogno di una macchina più evoluta in termini di connettività e di comunicazione, che agevoli e  specializzi il lavoro del gestore, ed ecco l’importanza di avere la telemetria, il Blutooth ecc. Chi usa la macchina in famiglia, invece, vuole un prodotto semplice da usare, con precise caratteristiche estetiche: bel design, colori, compattezza, servizio. Ecco perché è necessario progettare macchine pensando al canale di destinazione. Partendo da questo principio, la Didiesse intende diversificare la produzione e la nuova sede rappresenta il punto di partenza di questo nuovo percorso.

Quali cambiamenti che stanno interessando il mondo del caffè porzionato?
Negli ultimi anni Il mondo del caffè porzionato è cambiato e sarà soggetto ad ulteriori cambiamenti nei prossimi anni con l’avanzare dei nuovi mercati che stanno diventando sempre di più il punto di riferimento per l’acquisto di macchine e caffè porzionato da parte dei consumatori.
Mi riferisco all’e-commerce, al retail e ai negozi specializzati, nuove realtà commerciali che hanno rivoluzionato gli scenari tradizionali del comparto e messo in crisi le figure topic, in primo luogo quella del gestore. Le giovani generazioni sono responsabili  del grande successo degli acquisti via web, perché qui si può trovare  molteplicità dell’offerta, la possibilità di confrontare brand e prezzi, reperire informazioni dettagliate, anche tecniche ed accedere ad offerte o promozioni, pagare con carta o smartphone. Queste dinamiche hanno trasformato quello che un tempo era un acquisto d’impulso in un acquisto ragionato, Vi è poi il retail specializzato, la GDE (Grande Distribuzione Elettrodomestici) costituito per lo più dalle grandi insegne che propongono a scaffale un’ampia varietà di modelli tra i quali il consumatore può scegliere toccando con mano. La GDE rappresenta per la Didiesse un canale interessante, dove da qualche mese è presente sia con la classica Frog nella sua infinita declinazione di colori, sia con un’offerta studiata ad hoc: la BorbonFrog. Si tratta di una confezione realizzata insieme al nostro partner L’Aromatika contenente una Frog nei colori bianco, blu o arancio e 60 cialde di Caffè Borbone. Devo dire che il riscontro è stato subito positivo. Vi è poi un terzo canale, quello dei negozi specializzati nella vendita di macchine per il caffè porzionato e relativi prodotti di consumo, una realtà che in Italia ha raggiunto quota circa 2.500 punti vendita. Qui il consumatore ha un doppio vantaggio: prendere la macchina in comodato o acquistarla, potendo scegliere il caffè che preferisce. Secondo le statistiche, solo un 20% sceglie il comodato, un’esigua percentuale che dimostra come il consumatore voglia svincolarsi dal comodato per poter acquistare i brandi di caffè preferiti e la macchina che, per prestazioni o design, meglio risponde alle sue esigenze.
Credo che questa categoria abbia grandi prospettive di sviluppo poiché riesce, a differenza della GDE, ad instaurare un rapporto più diretto e personale col consumatore non solo all’atto della vendita ma, cosa più importante, per l’assistenza successiva e la tempistica nella risoluzione dei problemi.

La FROG è il vostro fiore all’occhiello, la macchina che vi rappresenta in toto. Avete nuovi progetti su questo fortunato modello?
Ha detto giusto: la FROG è per me la macchina del cuore, ma non tanto per il suo successo, ma perché si tratta di una scommessa vinta, frutto di un progetto ambizioso e rischioso che nel tempo ci ha dato ragione. A oggi possiamo tranquillamente definirci dei precursori per il design innovativo, da cui poi altri produttori hanno preso spunto. Nel 2016 abbiamo raggiunto numeri importanti di produzione della FROG: circa 12.000 esemplari al mese. Questo ci ha spinto a migliorarla nel tempo, cosa che continueremo a fare, a proporne versioni particolari come la recente FROG Collection con una grafica particolare, accattivante e moderna di cui produciamo solo una serie limitata di 500 unità per tipo.

Concludiamo questa nostra intervista con uno sguardo sui progetti futuri?
La vera scommessa della Didiesse per il futuro è il potenziamento della specializzazione nelle macchine in cialde. A mio avviso, la cialda nei prossimi anni ha la possibilità di recuperare molte quote di mercato nei confronti dei sistemi a capsula. Questo obiettivo potrà essere raggiunto solo se si riusciranno a superare alcune difficoltà. Prima di tutto il costo macchina, che dovrà essere ridotto di un 30% per essere competitivo rispetto alla media prezzo degli altri sistemi. Poi bisognerà intervenire sul layout: occorrerà portare sul mercato una macchina compatta, moderna, dal design accattivante e dinamica, bisognerà inoltre semplificare l’utilizzo della stessa abbandonando un sistema di leveraggio, che crea non pochi problemi all’utilizzatore. Così bisognerà intervenire sull’asportazione manuale delle cialde rendendola automatizzata. Alla luce di queste considerazioni stiamo progettando una nuova macchina a cialda che non vuole sostituire la Frog ma affiancarla, e che abbia tutti i requisiti sopra elencati. Sarà una dura scommessa, ma siamo pronti a metterci in gioco come sempre abbiamo fatto.