A cura della Redazione

Ecco il testo della lettera che i sacerdoti di Torre Annunziata scrivono ai candidati (sindaci e consiglieri comunali) per le prossime elezioni amministrative dell'11 giugno:

Carissimi amici e amiche,
le prossime consultazioni elettorali ci interpellano a guardare la storia della nostra città alla luce del Vangelo, non da spettatori passivi o da giudici, ma con responsabilità e senso del dovere. Come pastori vogliamo stare accanto alle donne e agli uomini di buona volontà che hanno scelto di servire la comunità con il loro impegno. “La politica è la forma più alta della carità “ (Paolo VI). Vogliamo anche farci voce di coloro, tanti, che auspicano per Torre Annunziata un futuro migliore. Nuovi problemi e disagi si aggiungono agli antichi: mancanza di lavoro e di prospettive per i nostri giovani, degrado urbano e ambientale, quartieri dimenticati, disagio giovanile, evasione scolastica, mancanza di un efficace contrasto ad una cultura camorrista. Sappiamo che tutti questi problemi non possono trovare soluzione immediata, ma riteniamo che chi amministra la cosa pubblica deve averne cura. Crediamo che i candidati alle prossime elezioni, al di là del colore politico, debbano rendersi disponibili a servire la Città e i Cittadini.
Non è bene amministrare con leggerezza e pressappochismo: ogni scelta deve essere ben ponderata, sprecare il denaro pubblico è un grave peccato agli occhi di Dio. Fare scelte clientelari, appesantire il carico economico dell’Amministrazione è un atto irresponsabile.

Le risorse finanziarie appartengono a tutti e vanno impiegate per l’effettivo interesse generale, a “partire da chi è rimasto indietro o si trova scartato” (Papa Francesco).

L’impegno dell’Amministrazione deve essere testimonianza di trasparenza al servizio ai Cittadini, non accumulo di privilegi destinati a sfociare in carriere, sistemazioni e clientelismo.
Occorre una politica lungimirante, vera, virtuosa, intelligente, appassionante, attenta all’occupazione giovanile, al sostegno delle famiglie, promotrice e testimone di legalità e giustizia.
Vogliamo rivolgerci anche agli elettori e a loro gridiamo forte: non abbandoniamoci a inutili piagnistei. Constatiamo con amarezza un deficit di passione politica da parte di tanti e una certa apatia per il bene comune. Con voi condividiamo la responsabilità di una scelta consapevole per il futuro della comunità civile. Esercitiamo il nostro diritto/dovere di scegliere seguendo la nostra coscienza. Non inseguiamo promesse di posti di lavoro, e rifuggiamo dall’ipocrisia; partecipiamo con interesse e con il contributo delle nostre idee ispirate ad una sana progettualità insieme a chiunque abbia la buona volontà di costruire il bene comune. Riprendiamoci il futuro della nostra città.

Auguriamo a tutti di vivere con consapevolezza e libertà, nella logica del dialogo e della costruzione solidale, il prossimo appuntamento elettorale.

Cari amici, il nostro voto può rendere possibile il sogno che condividiamo con voi da cittadini, da cristiani e da sacerdoti, di una Città che vogliamo e può essere migliore.

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