A cura della Redazione

Si chiama Canelli Revolutio 39, la prima nuova imbarcazione di tipologia walk-around (letteralmente “gira intorno”) - che privilegia cioè la possibilità per l’utente di vivere l’imbarcazione con comodità sfruttando tutti i suoi spazi esterni - prodotta a Torre Annunziata all’interno del complesso industriale dell’area ex Aprea  di via Terragneta. Il natante è una sorta di “fenice risorta dalle ceneri” che viene fuori in un contesto socio economico fino a questo momento depresso come quello dell’ex polo nautico oplontino.

La società che produce e commercializza l’imbarcazione è la romana Canelli Yacht guidata dall'amministratore delegato Eduardo Ceccarelli.

Il design e l’idea progettuale, fino alle prove in mare, sono stati curati dell’ing. Maurizio Marzocca, amministratore della STC ENGINEERING, società di ingegneria che opera da anni nel settore della nautica  e che si è distinta nel recente passato per l’innovativa idea progettuale “ABILE”, la prima barca totalmente “senza barriere” ossia dedicata ai diversamente abili e per la prima barca al mondo spazza mare che utilizza una tecnologia di sanificazione della acque.

L’imbarcazione sarà varata martedì 22 agosto alle ore 11 nella darsena dell’ex area Aprea, per poi approdare ed essere espostaalla più importante fiera europea del settore, lo “Yachting Festival” che si terrà a Cannes dal 12 al 17 settembre prossimi.

Non è casuale la scelta di Torre Annunziata come area di produzione: essa è frutto di una precisa volontà della Canelli Yacht e della STC, nonché della lungimiranza della Fervit srl, società terza produttrice dell’imbarcazione e proprietaria di uno dei capannoni dell’ex area Aprea. La Fervit ha voluto che si insistesse per il rilancio di questa area sottoscrivendo precisi accordi di collaborazione con la Canelli Yacht per la produzione.

Non sono state poche le difficoltà incontrate durante la genesi dell’idea progettuale. L’ing. oplontino Antonio Chini, co-fondatore e progettista della STC ENGINEERING, spiega che "dopo anni di cattiva gestione della risorsa mare nonché inutili personalismi volti ad ostacolare la libera impresa e la cooperazione di risorse eterogenee, si è finalmente innescato un processo virtuoso volto a valorizzare il territorio. Ciò dimostra come, nonostante la crisi economica, il settore nautico abbia ancora parecchie frecce al proprio arco da scoccare. Il progetto - conclude Chini - rappresenta un nuovo modo di fare impresa a Torre Annunziata, con una forma di cooperazione consortile che rispetta le peculiarità e le professionalità dei singoli soggetti”.

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