A cura della Redazione

Stamattina, il quotidiano il Mattino ha riportato un’intervista del professor Giuseppe Luongo,  docente emerito di Geofisica della Terra solida all'Università Federico II di Napoli e a lungo direttore dell'Osservatorio Vesuviano.

Riportiamo un frammento dell’intervista.

Professore, perché non la convincono i dati divulgati dall'Ingv sul terremoto a Ischia?

«Non discuto la magnitudo, 4.0 mi sembra un dato attendibile e conforme alle informazioni sui sismi storici. Contesto invece un ipocentro a 5 chilometri di profondità e l'epicentro a 3 chilometri di distanza dalla costa Nord»

Secondo lei i dati più verosimili quali dovrebbero essere?

«Una profondità 1-2 chilometri, e un epicentro localizzato a Casamicciola, sotto piazza Maio».

Un errore allora?
«Certo, e aggiungo che la ricerca scientifica è ferita mortalmente. Analizziamo la diversità dei due epicentri: può essere ricondotta a una diversità di modello geologico utilizzato (velocità delle onde sismiche nel sottosuolo) e alla distribuzione delle stazioni sismiche utilizzate per la localizzazione. Ma entrambi i dati non giustificano gli effetti osservati a terra. Se l'epicentro fosse davvero a mare dovrebbe produrre danni anche sulla costa. Non è strano invece che la costa sia intatta e gli unici danni osservati sono a Casamicciola alta tra Piazza Bagni, Piazza Maio, La Rita e Fango?».

COMUNICATO DEL DIRETTORE DELL'INGV 25 AGOSTO 2017 ORE 16,00 - Ebbene, dopo la nota del professore Giuseppe Luongo, arriva la rettifica dei dati da parte dell'INGV Os.Ve. riguardante il sisma che ha colpito Ischia il 21 agosto scorso: “Si comunica che si é proceduto alla rilocalizzazione degli eventi della sequenza in atto all'Isola d'Ischia utilizzando un modello di velocità rivisto. Di seguito la mappa con le nuove localizzazioni e la tabella (in basso) con l'aggiornamento degli eventi registrati".

In sostanza, l'epicentro non è più a 5 km di profondità in mare, come riportato fino a qualche ora fa, ma ad una profondità di 1.8 km e questa volta localizzato proprio li dove sono avvenuti i crolli”.

Alla luce di questa rettifica, e condannando comunque l’abusivismo edilizio nell’isola verde come in ogni altra parte d’Italia, ora si spiega meglio come un terremoto di magnitudo 4.0 possa aver creato crolli e danni a molte abitazioni.

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