A cura della Redazione

Libera Torre Annunziata - presidio “Raffaele Pastore e Luigi Staiano” - ha protocollato la petizione al Consiglio comunale relativa al crollo della palazzina di Rampa Nunziante del 7 luglio scorso. In una settimana sono state raccolte 911 adesioni, ma l'associazione spera di superare presto le 1.000. Nel documento si chiede alle «autorità comunali di impegnarsi per l’accertamento rigoroso della verità e la condanna esemplare dei colpevoli (eventuali, ndr), che potrà avvenire più efficacemente con la costituzione di Parte Civile del Comune nel procedimento penale in corso (ancora non concluse le indagini della Procura oplontina, che vedono coinvolte 13 persone, ndr)». È iniziato intanto anche l’iter per la costituzione di Parte Civile dell'associazione contro le Mafie nell'eventuale processo. In ultimo, nella petizione si chiede all'Amministrazione di ricordare perennemente le otto vittime di quella immane tragedia.

Un altro versante su cui si batte l'associazione, è quello dell'antiracket e antiusura. «Libera intende costituirsi Parte Civile anche nel processo a carico di Luigi Della Grotta, Vincenzo Amoruso e altri dieci soggetti del clan Gionta, arrestati dai Carabinieri il settembre per estorsione e porto illegale di arma da fuoco, aggravati dal metodo mafioso - continua la nota -. La nostra città ha il dovere di essere particolarmente attenta al reato di estorsione. Gigi Staiano e Lello Pastore, giovani imprenditori, furono uccisi rispettivamente nel 1986 e nel 1996, perché avevano rifiutato di pagare il pizzo. Da allora nessuna denuncia per tale reato, salvo minime eccezioni».

«Libera Torre Annunziata si è intitolata a Gigi e Lello, per affermare la sua costante lotta alla camorra e al racket - recita ancora il comunicato -. Ha organizzato diverse manifestazioni in materia, come “Il pizzo fa schifo”. Ha innescato in città un percorso sfociato nel febbraio scorso nella associazione “OplontiAntirackeAntiusura”, che ha operato riservatamente, per sensibilizzare gli operatori economici a rivolgersi alla magistratura, e pubblicamente con iniziative come “AntirackeAntiusura a Domicilio”, in cui i vertici delle Forze dell’Ordine, il sindaco Vincenzo Ascione, l’assessora alla Legalità, Sofia Donnarumma, Carmela Sermino, presidente dell'Osservatorio per la Legalità, dirigenti scolastici, insegnanti, studentesse e studenti, volontarie e volontari hanno portato negozio per negozio una locandina, su cui campeggia: Denunciare è giusto; Denunciare rende liberi; Denunciare conviene; Lo Stato è al fianco delle vittime di estorsione ed usura. Torre Annunziata - conclude il comunicato - ha imboccato la strada della Legalità, dell’Anticamorra, dell’Antiracket, dell’Antiusura. Sarebbe significativa la costituzione di Parte Civile del Comune, di OplontiAntirackeAntiusura e di Libera».

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