A cura della Redazione

Lo chiamavano Kawasaki perché - a causa della sua disabilità - girava sempre a "bordo" della sua carrozzella. Giovanni Donadio, 69 anni, è deceduto domenica sera per problemi cardiaci. 

I meno giovani lo ricordano per il suo carattere scherzoso e gioviale, un "giullare" per nulla condizionato dalla sua disabilità, sulla quale ci scherzava su continuamente con la sua proverbiale autoironia. Sposato con Nunzia, aveva due figlie, Rita e Federica. Ha lavorato presso la Multiservizi Oplonti di via Terragneta come impiegato amministrativo. Dal 2013 era in pensione, ma conduceva sempre una vita molto dinamica. 

«Era un uomo particolare - racconta Carlo, un ex collega -. La sua disabilità per lui non era un handicap, tutt'altro. Ci scherzava su e noi stesso molte volte lo prendevamo in giro. Da qui il nome di Kawasaki perché con la sua carrozzella scorazzava per le strade di Torre Annunziata come se guidasse una motocicletta».

Giovanni era presidente dell'Associazione Diversamente Abili (ADA) e considerava la disabilità una ricchezza e non ostacolo alla sua vita quotidiana.

Sul suo profilo Facebook tantissimi i messaggi dei suoi amici che gli hanno tributato l'ultimo saluto. «Io lo ricordo così - scrive Pasquale pubblicando una foto di tanti anni fa -, sorridente insieme agli amici al Lido Azzurro, dove passavamo le nostre estati. L’ho rivisto questa estate dopo circa 30 anni, mi ha accolto in casa sua come faceva una volta quando andavo a scuola. Arrivederci mio caro amico. Se esiste un posto dove sei andato spero di ritrovarti e di passare ancora tanto tempo insieme».

La Redazione di torresette.it, ed in particolare il dott. Antonio Gagliardi, esprime le più sentite condoglianze alla famiglia, alla moglie Nunzia e alle due figlie, Rita e Federica, per la perdita del caro Giovanni

Giovanni Donadio insieme all'attaccante della Lazio e della Nazionale Ciro Immobile in una foto scattata di recente a Torre Annunziata

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