A cura della Redazione

Pubblichiamo una interessante riflessione dell´avvocato Felice Cacace - già assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Torre Annunziata con il sindaco Francesco Maria Cucolo - sugli zaini troppo pesanti che gli alunni delle sucole torresi sono costretti a portare in spalla per recarsi alle lezioni.

"Accompagno, quasi tutte le mattine, un mio nipotino alla scuola elementare (vi frequenta la prima classe) in via Simonetti a Torre Annunziata. Il povero bambino è onerato da uno zaino pieno di libri e diavolerie varie, per un peso di tre, quattro chili. Come lui, quasi tutti gli altri piccoli alunni. A volte ne vedo alcuni che per controbilanciare il peso che portano sulla schiena camminano incurvati in avanti.

Fatte le debite proporzioni, è come se una persona del peso di sessanta chili, portasse sulla schiena un peso di dieci, quindici chili. Ma cosa c'è in quegli zaini? Va detto innanzitutto che il corredo didattico è formato da una diecina di libri, di varie dimensioni, che, fortunatamente, non sono adoperati tutti i giorni. Poi astucci per colori e pastelli vari, un paio di quadernoni, la merendina e la bottiglietta dell'acqua, oltre allo zaino stesso che, per essere sufficientemente capiente, deve essere abbastanza grande. Ma è' proprio necessario prescrivere l'uso (l'acquisto) di tanti libri?

Certo non rientra nelle mie competenze valutare se ciò sia proprio necessario, però essendo stato anch'io docente per circa trent'anni, so che ridurne il numero è possibile. Ma visto che le valutazioni, i rimedi e gli opportuni cambimernti spettano in primis ai docenti e poi agli organi sia periferici che centrali, i quali formano programmi e criteri attuativi, non c'è speranza che qualcosa cambi nel breve periodo. Allora, in piccolo: signori maestri e maestre, signori dirigenti scolastici, assessore alla Pubblica Istruzione, non si può fornire per ogni classe un mobiletto con tante piccole caselle, nel quale riporre e custodire, se non i quaderni, almeno quella parte dei libri dei bambini che non sia necessario portare a casa? 

Capisco che ciò potrrebbe appesantire il compito dei docenti e comunque richiederebbe un impegno economico non indiffderente, ma se a ciò concorressero con le istituzioni scolastiche anche quelle comunali (dove difettano le istiutuzioni supplisce il volontariato, inteso nel senso più ampio) il problema si potrebbe risolvere, o almeno alleggerire.

Quello che conta è la salute dei bambini e imporre quei pesi, in età in cui il loro organismo è ancora in via di formazione, certamente non giova. 

Sarei curioso di sapere cosa ne pensano i medici, particolarmente pediatri e ortopedici (ma non esiste un medico scolastico?). Come pure, se i dirigenti scolastici e gli amministratori comunali da una parte, e le famiglie dall'altra, si siano mai posto questo problema".

AVV. FELICE CACACE

(foto paginemediche.it)

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