A cura della Redazione

Dopo il passaggio di consegne alla presidenza del presidio di "Libera" di Torre Annunziata tra l'ex magistrato Michele Del Gaudio e don Ciro Cozzolino, rettore della chiesa della SS. Trinità, abbiamo ricevuto, e volentieri pubblichiamo, la nota di Del Gaudio che ha espresso più di un dubbio sull'apertura dell'Associazione ad uomini politici, tenuti, invece, a debita distanza sotto la sua conduzione.

«Care amiche e cari amici, perdonatemi se intervengo pubblicamente sulle vicende del Presidio di Libera di Torre Annunziata - inizia così la nota dell'ex magistrato -.. Finora ho rassicurato i tanti soci che mi hanno manifestato i loro dubbi e li ho invitati ad avere fiducia. Ma adesso l’amore per la verità mi impone di prendere le distanze da una operazione che, salvo smentite, appare anche politica.

Ho lottato per tre anni con sudore e sacrificio per la indipendenza di Libera, sono riuscito a costringere i politici iscritti ad allontanarsi, ora assisto stupefatto allo spavaldo ritorno di quegli stessi politici dentro Libera, fra l’altro approfittando delle mie precarie condizioni di salute. Se fossi stato bene, avrei continuato a combattere per Raffaele, Gigi e tutte le vittime innocenti, come pure per tutte/i le/gli aderenti, che in questi anni si sono impegnati con abnegazione volontariamente e gratuitamente: grazie, grazie, grazie!

Non è questa la Libera in cui credo - continua Del Gaudio nella lettera -. Non posso, non devo, non voglio essere complice di questa, sia pure legittima, iniziativa. Ovviamente è solo la mia opinione, e può essere errata, ma non posso tacere la mia contrarietà.

Se don Ciro Cozzolino non si è ancora reso conto, dovrebbe adesso avere più chiara la situazione, che ripeto non è né illegale, né immorale, ma può essere politicamente colorata.

Dico a ragazze e ragazzi che non devono essere falsi per paura di essere veri, proprio perché è la verità che ci rende liberi. Ed io preferisco le inveritiere calunnie nei miei confronti, che si diffonderanno su internet e per strada, alla ipocrisia del “vogliamoci bene”.

Un’ultima annotazione per don Ciro - conclude -: per favore custodisci il ricordo delle vittime di Rampa Nunziante, ma impedisci che diventi una cadenzata strumentalizzazione per qualcuno che se ne voglia solo gloriare.

Un abbraccio sincero e affettuoso a tutte/i,

Michele Del Gaudio