A cura della Redazione

La questione “cisterne” nel porto di Torre Annunziata sta diventando la madre di tutte le battaglie. C’è chi, partendo dalla bocciatura in Commissione Locale per il Paesaggio di una variante della società Isecold per la realizzazione di due nuovi serbatoi di benzina (progetto, peraltro, già approvato dalla stessa Commissione nel 2015, che prevedeva, invece, due cisterne di gasolio), preme per uno smantellamento dell’intero deposito costiero. E quindi giù con attacchi, ricorsi, audizione in Regione, interrogazioni parlamentari e, per ultimo, un articolo di un quotidiano locale che, nell’edizione di venerdì 8 giugno, parla di conflitto di interesse del sindaco Vincenzo Ascione in quanto alla Isecold lavorano due suoi nipoti.

Non si è fatta attendere la risposta del primo cittadino che, attraverso un comunicato stampa, si dichiara amareggiato per il basso livello degli attacchi politici e giornalistici nei suoi confronti.

«In merito all’articolo pubblicato da un quotidiano locale sulla questione “Isecold” - afferma Ascione -, ritengo opportuno precisare che il  ruolo di sindaco di Torre Annunziata è un compito che sto cercando di svolgere con la massima trasparenza ed imparzialità, con spirito di sacrificio e con vero amore nei confronti di tutti i cittadini, soprattutto verso quelli che presentano maggiori difficoltà nell’affrontare i tanti problemi di una quotidianità che, talvolta, risulta essere senza prospettive. L'attività amministrativa locale si è concentrata soprattutto verso iniziative volte al rilancio della cultura, dello sport ed alla valorizzazione delle nostre risorse territoriali: scavi archeologici; fascia di costa; mare; Spolettificio, ecc.. L’unica iniziativa proposta dalla società “Isecold”, da quando sono stato eletto sindaco - continua il primo cittadino - è stata bocciata dalla Commissione Locale per il Paesaggio del nostro Comune, ovviamente senza che vi sia stata alcuna interferenza da parte della politica nelle decisioni assunte da questa Commissione». 

Sulla quetione relativa ai due nipoti, che lavorano alla Isecold, Ascione precisa poi che «sono di fatto dipendenti dell’azienda Isecold da più di 10 anni. Tale dato è assolutamente ininfluente rispetto alle scelte politiche di questa Amministrazione e, ovviamente, di questo sindaco. Alcun vantaggio, infatti, potrebbe determinarsi in capo ai miei nipoti, siccome costoro, come già detto, sono semplici dipendenti dell’azienda. In verità, questi, allo stato attuale traggono più nocumento dalla stretta parentela con il sindaco che vantaggi di qualsivoglia natura. L’onda di critiche dirette alla mia persona - continua Ascione - rischia di danneggiare proprio loro, lavoratori e persone perbene».

«E’ più che mai opportuno sottolineare - continua ancora Ascione - che la concessione edilizia per la realizzazione dei due serbatoi di gasolio, venne rilasciata nei primi mesi del 2015. Questo dato evidenzia sia l’oggettiva impossibilità di una mia partecipazione al progetto nella sua fase ideativa, sia quanto fantasiosa possa essere l’ipotesi di un mio interesse personale alle opere da realizzare sull’area portuale. Inoltre, qualora fosse necessario, si precisa che non ho mai inteso invitare chi manifesta contrarietà alla realizzazione dei serbatoi, a vendere le proprie case. Va da sé, che i molteplici interventi di riqualificazione del territorio (bretella, bonifica della salera, water-front, ecc.) hanno il chiaro scopo di valorizzare tutta l’area di Torre Annunziata sud, per lunghi anni afflitta da fenomeni di sversamento abusivo di rifiuti di ogni genere e da un clamoroso stato di abbandono e degrado». 

Infine, le amare constatazioni del sindaco. «Quando mi sono candidato - conclude Ascione - ero preparato a subire attacchi da parte di avversari politici, ma non avrei mai immaginato si potesse giungere a livelli così bassi. Mi riservo, comunque, di valutare tutte le iniziative opportune per difendere la mia onorabilità, siccome i toni delle offese hanno superato i limiti della decenza». 

Dopo aver dato spazio alle dichiarazioni del sindaco, ci sembra opportuno fare un po’ la storia del deposito costiero di Torre Annunziata.

In Italia sono presenti poco più di 100 depositi costieri di capacità superiore a 3 mila metri cubi e oltre 15 mila depositi di capacità inferiore. A Torre Annunziata l’insediamento costiero risale agli anni ’70, da parte dell’Industria Italiana Petroli, ed ha una capacità di 13.755 metri cubi.

Nel 1986 la società Isecold SpA rilevò dalla Shell il deposito costiero sul Molo di Levante del porto di Torre Annunziata, esteso su un’area demaniale di 10 mila metri quadrati con 10 serbatoi, e destinato a stoccaggio e movimentazione di bitume. Dal 2002, grazie al potenziamento dell’impianto, viene utilizzato per lo stoccaggio e la movimentazione di gasoli della filiale italiana della multinazionale spagnola “Repsol YPF” e, dal 2010, della Saras Raffinerie Sarde SPA.

Nel 2012 il Governo italiano definì strategici tali depositi costieri e delegò il Ministero dello Sviluppo economico, in concerto con quelle delle Infrastrutture e dei Trasporti, al rilascio delle autorizzazioni.

Nel 2015 l’Ufficio Tecnico Comunale rilasciò un nuovo permesso per l’implementazione delle capacità di stoccaggio mediante la concessione di un’ulteriore area demaniale e l’installazione di due nuovi serbatoi. Tale permesso fu rilasciato previa acquisizione di pareri di nulla osta da parte degli organi e enti interessati (Ministero, Demanio, Regione, Dogane, Vigili del Fuoco, Capitaneria di Porto, Asl, Soprintendenza dei Beni Ambientali) e dopo che la società avesse effettuato un piano di caratterizzazione dell’area, richiesto dall’Arpac, dalle cui analisi non risultò nessun inquinamento del suolo.

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