A cura della Redazione

Manifestazione contro l’installazione di due nuove cisterne di gasolio al porto di Torre Annunziata.

All'incirca duecento persone si sono date appuntamento in piazza Cesàro per protestare contro l’ampliamento del deposito costiero di idrocarburi della società Isecold. Tra i partecipanti i rappresentanti del Comitato Salera, alcuni consiglieri comunali dell'opposizione,  il MeetUp Amici di Beppe Grillo, e semplici cittadini.

Il corteo ha sfilato lungo il corso Vittorio Emanuele per poi raggiungere il Lungomare Oplonti, nei pressi dell’area dove sono in corso di realizzazione i due serbatoi di gasolio. In via De Simone si sono aggiunti al corteo i parlamentari Luigi Gallo, deputato, e Virginia La Mura, senatrice. Proprio questi ultimi hanno preso la parola impegnandosi a portare la discussione a Roma per evitare che i lavori per l’installazione dei due serbatoi, iniziati da giorni, possano proseguire.

Dal Comune è stato più volte ribadito che l’autorizzazione per le due nuove cisterne è stata decisa in una conferenza di servizi a cui hanno partecipato Regione, Capitaneria di Porto, Asl, Vigili del Fuoco, Soprintendenza ai Beni Ambientali, Arpac e Ufficio Tecnico Comunale. L’iter procedurale è durato oltre due anni, durante i quali la società Isecold ha effettuato un piano di caratterizzazione del suolo con le relative analisi del terreno, e la successiva bonifica del suolo.

I risultati hanno fatto emergere che “solo il berillio (metallo pesante alcalino terroso di colore grigio scuro utilizzato nell’industria aerospaziale e militare) superava di poco la soglia stabilita, e che probabilmente era presente nel sottosuolo in modo naturale o in seguito alle attività belliche della seconda guerra mondiale”.  Alla luce di questi risultati l’Arpac (Agenzia Regionale Protezione Ambientale della Campania) ha dato il proprio parere favorevole.  

Il porto di Torre Annunziata, secondo il Piano Regolatore del 1963, è ad esclusiva destinazione commerciale, anche se il Consiglio comunale nel 2002 e la Giunta nel 2012 hanno approvato un nuovo Piano Regolatore per ampliarne la destinazione: non solo commerciale ma anche turistico-diportistica.  

I depositi costieri in Italia che superano i 3 mila metri cubi sono un centinaio ed assumono un ruolo fondamentale per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti. Essi sono considerati un settore strategico per il Paese (D.lgs. 168/2016).

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