A cura della Redazione

Continua la protesta per dire "no" alle cisterne nel porto di Torre Annunziata. Centinaia di persone - molte di più rispetto alla prima manifestazione organizzata sempre dal Comitato Salera alcune settimane fa - si sono date appuntamento nello spazio antistante lo stadio Giraud, per poi sfilare lungo le strade della città in corteo, fino al Lungomare Oplonti, nei pressi del deposito costiero Isecold.

Presenti il "Comitato Salera", le “Mamme vulcaniche”, il "Movimento per la difesa ambientale", un gruppo dei tifosi del Savoia e tanti cittadini che hanno fatto sentire la loro voce contro l’installazione delle due cisterne di gasolio nell’area portuale di Torre Annunziata.

Al corteo c'era anche il sindaco Vincenzo Ascione, che non ha voluto far mancare, come lui stesso ha dichiarato, la vicinanza dell’Amministrazione comunale nei confronti di chi esprime una legittima istanza per la tutela del territorio.

A conclusione della manifestazione, ha preso la parola lo stesso sindaco, che ha ripetuto quello che già in altre occasioni aveva detto, ossia che la decisione dell’ampliamento del deposito costiero non era stata assunta né dalla passata Amministrazione né da quella attuale, ma che era maturata altrove, trattandosi di un provvedimento di gestione e non di indirizzo politico. E che comunque aveva indirizzato una lettera ai ministri dello Sviluppo Economico (Luigi Di Maio), Infrastrutture (Danilo Toninelli) e Ambiente (Sergio Costa), tutti del MoVimento 5 Stelle, per metterli al corrente della situazione venutasi a creare all’interno del porto di Torre Annunziata, chiedendo, nel contempo, di poter avere al più presto un incontro con loro.

L’intervento di Ascione è stato fortemente contestato da Orfeo Mazzella, attivista del M5S e del Comitato Gente del Sarno, il quale ha replicato che il provvedimento che autorizza l’installazione delle cisterne è illegittimo e per tale motivo è stato presentato un esposto in Procura. Esposto sottoscritto anche dalla senatrice pentastellata Virgina La Mura. «Ho deciso di sostenere le vie legali intraprese dal Comitato, una forma ulteriore di pressione per impedire lo scempio del territorio - ha detto la parlamentare di Pompei -. Quell'area va destinata a bonifica per tutelare la salute dei cittadini, del mare e dell'ambiente e non può essere oggetto in alcun modo di ulteriore speculazione che non porterà alcun giovamento al territorio. Oltre all'esposto in Procura, supporteremo la battaglia contro l'ampliamento delle cisterne in tutte le sedi, a cominciare da quelle romane, per fare in modo che arrivino indicazioni chiare agli organi di governo del territorio che si basino sul principio di salvaguardia della salute e dell'ambiente».

Tutto lascia supporre che la vicenda abbia un seguito, anche se non si sa, al momento, come andrà a finire.   

Il corteo di protesta è stato preceduto da un'altra iniziativa svoltasi sull'arenile pubblico (Lido Mappatella), dove semplici cittadini «senza sigla», come si definiscono, hanno fatto volare degli aquiloni per dire "no" alle cisterne.

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