A cura della Redazione

Duro botta e risposta tra l'on. Luigi Gallo (M5S), presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, e il sindaco di Torre AnnunziataVincenzo Ascione, sul caso cisterne della Isecold.

«La Soprintendenza Archeologica di Napoli ha dato parere sfavorevole al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica per l’ampliamento dei depositi di idrocarburi - scrive Gallo -. E’ un elemento molto importante che potrebbe finalmente bloccare un’opera impattante, capace di mettere a rischio la salute dei cittadini per la presenza, già accertata, di inquinamento da sostanze nocive».

Ribatte il primo cittadino: «Il deputato Gallo continua a fare demagogia sulla vicenda, diffondendo notizie già note con lo scopo di strumentalizzarle. Che la Soprintendenza di Napoli avesse dato parere sfavorevole su una variante progettuale, era cosa risaputa. Ma ciò a cui non fa riferimento l’on. Gallo è che tuttora resta valido il parere espresso dalla stessa Soprintendenza in data 28 luglio 2014, che ha consentito il rilascio -  il 12 febbraio 2015 - del permesso di costruire e in virtù del quale si sta eseguendo l’opera», spiega Ascione.  

Gallo ha poi annunciato di aver sottoposto una interrogazione parlamentare ai ministri Sergio Costa (Ambiente), Alberto Bonisoli (Cultura) e Matteo Salvinio (Interni) «per chiedere al Governo una verifica sullo stato dei luoghi e della falda idrica e di prendere iniziative per evitare che la Isecold estenda i suoi impianti al porto di Torre Annunziata».

«Abbiamo anche prodotto delle istanze di accesso agli atti che ci hanno permesso, nonostante le resistenze delle istituzioni locali, di ottenere queste informazioni che abbiamo subito condiviso con i cittadini - continua il deputato -. Abbiamo, poi, consegnato un dossier al ministro Bonisoli, che da una settimana ha iniziato ad interessarsi del caso e interverrà al più presto possibile. Bonisoli condivide il nostro impianto - continua Gallo -: rispettare il documento Unesco che individua l’area portuale di Torre Annunziata come un nodo strategico della buffer zone di Pompei. In questa vicenda c’è qualcuno che sta barando - tuona Gallo - ma siamo riusciti a svelare le carte e a interessare direttamente il Governo di questa vicenda. Dobbiamo fermare questo scempio, dando spazio a un’importante opera di riconversione e riqualificazione del sito, inserito nel distretto della Grande Bellezza nella Buffer Zone Unesco di Pompei che sarà presto sul tavolo del Mibact», ha concluso.

Secca la replica di Ascione anche su questi punti: «Quali resistenze avrebbero fatto le istituzioni locali rispetto alla sua istanza di accesso agli atti, visto che ha ricevuto celermente tutta la documentazione richiesta? A partire proprio dalla mail con tutti gli allegati a lui inviata dall’Ufficio Tecnico Comunale lo scorso 18 giugno. Inoltre - continua il sindaco - vorrei precisare che nessuno sta barando. Abbiamo solo chiesto ai ministri Di Maio, Costa e Toninelli di interessarsi alla questione, in quanto riteniamo che solo il Governo possa produrre un atto che autorizzi la sospensione dei lavori. Anche perché, trattandosi di un deposito doganale/fiscale costiero, la competenza ricade sugli organismi sovracomunali. Ben venga anche l’interessamento del ministro Bonisoli - ha concluso Ascione -, affinché si possano realizzare sul nostro territorio i progetti inseriti dall’Amministrazione comunale nel “Grande Progetto Pompei”».

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