A cura della Redazione

“La memoria è impegno”, per non dimenticare le vittime innocenti di camorra. Si è svolta a Torre Annunziata la commemorazione organizzata dal presidio cittadino dell’associazione “Libera” e dal comune di Torre Annunziata per ricordare il sacrificio dell’imprenditore torrese Luigi Staiano, assassinato dalla camorra il 4 luglio 1984 dopo aver rifiutato di pagare il pizzo e denunciato i suoi estorsori. 

Alla Messa in suffragio, officiata nella Parrocchia di Santa Teresa e San Pasquale di piazza Ernesto Cesàro, hanno presenziato i rappresentanti dell’Associazione Magistrati del Tribunale oplontino, le autorità civili, militari e religiose del territorio e molti cittadini. 

Dopo la celebrazione religiosa, si è tenuto un incontro, moderato dal giornalista Giovanni Taranto, al quale hanno preso parte Pasquale Del Prete, presidente dell’associazione Antiracket di Ercolano, e Giovanni Sannino, rappresentante dell’Associazione “Pannunzio” Antiracket di Portici. I due relatori hanno raccontato l’esperienza da loro vissuta in prima persona nella lotta al “pizzo”, imposto dai clan del “Sistema” delle rispettive realtà territoriali. 

«Il mio mestiere è fare l’imprenditore edile - spiega Del Prete - e svolgo questa attività sin dall’inizio degli anni ’80. Un periodo terribile per Napoli e la provincia, durante il quale si sparava continuamente in strada e l’unica legge vigente sembrava essere quella imposta dalla camorra. Nella mia carriera ho subito svariati tentativi di estorsione, ma ho avuto la forza di non piegarmi denunciando i miei taglieggiatori alle forze dell’ordine. In fin dei conti - prosegue - ho solo esercitato il mio sacrosanto diritto di libero cittadino con una fiducia incondizionata nei confronti delle Istituzioni. Lo scopo della nostra associazione, che da anni opera sul territorio di Ercolano con ottimi risultati, è quello di fornire un sostegno concreto ad imprenditori e  commercianti, per aiutarli a liberarsi dalla paura, ad avere coraggio ed a sottrarsi dalla morsa asfissiante del sistema camorristico». Non a caso, nella lotta al racket e all'usura, il «modello Ercolano» fa ormai scuola in tutta Italia.

Giovanni Sannino, invece, ha perso tutto. «Avevo un’impresa a gestione familiare legata al settore dell’abbigliamento - afferma -. Dopo essermi più volte rifiutato di pagare il “pizzo” e dopo aver denunciato i miei estorsori, la camorra ha dato alle fiamme i miei depositi. E’ da allora che ho deciso di entrare a far parte dell’associazione “Pannunzio” e di impegnarmi anima e corpo nell’attività antiracket. Bisogna coinvolgere soprattutto i giovanissimi - conclude Sannino -, andare nelle scuole per far capire loro che nonostante vivano in territori “complicati” è possibile seguire la strada della legalità». 

Presente alla commemorazione anche Fabiola Staiano, figlia di Luigi e della compianta professoressa Angela Villani. «Ringrazio il sindaco, l’associazione “Libera”, le autorità e tutti i cittadini presenti per omaggiare la memoria del mio papà e di tutte le vittime innocenti della camorra. Questa serata la dedico a mia madre che, nonostante il vile assassinio di mio padre, è voluta restare a Torre Annunziata, battendosi in tutti questi anni con grande dedizione per il rispetto della legalità. Spero che in ognuno di voi - conclude - ci sia una piccola parte di Luigi Staiano, un padre e un marito affettuoso, e soprattutto un uomo con un grande coraggio». 

Don Ciro Cozzolino, referente cittadino di “Libera” e parroco della chiesa della SS. Trinità, ha voluto lanciare un appello. «Anni fa - commenta - la prima marcia antiracket organizzata nella nostra città partì proprio da piazza Cesàro. Ed è per tale ragione che abbiamo fortemente voluto che questa commemorazione si svolgesse qui, all’aperto e in mezzo alla gente. Ed è da qui che idealmente dobbiamo ripartire. Questa serata è per Luigi, un “gigante”, e per chi come lui ha pagato con la vita il rifiuto a sottostare al giogo imposto dalla camorra. Il loro sacrificio ci ha indicato una strada che, uniti e tutti insieme, dobbiamo percorrere». 

«Siamo qui per ricordare un uomo - ha affermato il sindaco Vincenzo Ascione - che ha sacrificato la propria vita nel tentativo non vano di ribellarsi alla camorra. E noi tutti abbiamo il dovere di guardare a Luigi Staiano come un esempio da seguire. Torre Annunziata ha vissuto anni difficili, ma oggi possiamo volgere lo sguardo al futuro con positività, grazie soprattutto all’incessante lavoro svolto dalle forze dell’ordine e dalla magistratura che operano sul territorio e che ha consentito di debellare quasi nella sua totalità il fenomeno camorristico nella nostra città».

Il sindaco ha poi annunciato l'intenzione del Comune di acuqisire ventiquattro immobile confiscati alla camorra allo scopo di utilizzarli per finalità sociali o per rimediare all'emergenza abitativa che vivono molte famiglie indigenti. «Vi assicuro - ha concluso il sindaco - che l’Amministrazione comunale sta lavorando per fornire risposte positive alle istanze dei cittadini».   

Al termine dell’iniziativa tre giovani hanno intonato le note di “Pensa”, la canzone scritta e interpretata dal cantautore Fabrizio Moro. Il testo è un vero e proprio inno alla vita e un invito a tutti gli uomini ad avere il coraggio di combattere un sistema malato fatto di corruzione, morte, distruzione, interesse per il denaro e totale disinteresse per la vita.

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