A cura della Redazione

Presunti abusi edilizi per completare l'edificio in cui ospitare il reparto di Medicina Nucleare: rischiano il processo i proprietari del Cmo, Centro Medico Oplonti di Torre Annunziata, e alcuni dipendenti comunali. 

Si terrà questa mattina l'udienza preliminare dinanzi al gup del tribunale di Torre Annunziata. Alla sbarra, a rischio rinvio a giudizio, c'è anche Luigi Marulo, direttore del Cmo, struttura sanitaria convenzionata che ha la sua sede principale a via Roma. E accanto ai Marulo, ci sono anche i lavoratori, che stanno effettuando dalle 9 un sit-in di protesta all'esterno del tribunale oplontino, in sostegno della proprietà e per difendere i posti di lavoro. Sì, perché da due settimane, ormai, la Medicina Nucleare è chiusa, sotto sigilli per volere della Procura di Torre Annunziata e del Comune, che hanno notificato due diversi provvedimenti alla proprietà: il primo di sgombero dell'edificio, il secondo di acquisizione a patrimonio comunale in via di confisca per abbattimento. Tutto a causa di quegli abusi edilizi, contestati ormai da due anni, che hanno già portato a quattro precedenti chiusure della struttura sanitaria specialistica.

“Difendiamo il Cmo” è il grido di speranza lanciato dai dipendenti, preoccupati dalla chiusura della sede che ospita i macchinari per effettuare tac, pet e scintigrafie. Una cinquantina di persone sono in ferie forzate da due settimane e rischiano il licenziamento. Nel frattempo in città i lavoratori hanno affisso manifesti e diffuso volantini per sensibilizzare i concittadini di Torre Annunziata. “Siamo un'azienda fatta di persone. Ci uniamo con tutta la nostra forza per difendere il fiore all'occhiello di questo territorio”, recita il manifesto.

“Vogliamo preservare questa grande famiglia riponendo fiducia nella magistratura, la stessa fiducia che i pazienti ripongono nel nostro delicato lavoro”, dicono i dipendenti.

Per essere sempre aggiornato clicca "Mi Piace" sulla nostra pagina Facebook