Un altro bene confiscato alla camorra diventerà luogo di aggregazione socio-culturale. Villa Cesarano, già dimora del boss Ferdinando Cesarano, situata in traversa Andolfi a Torre Annunziata (ci troviamo alle spalle del quartiere Penniniello), ospiterà infatti associazioni che svolgono la loro attività in diversi ambiti sociali.
Lo ha deciso la giunta comunale oplontina guidata dal sindaco Vincenzo Ascione, che ha approvato la delibera con la quale viene indetta la manifestazione di interesse volta alla concessione in comodato d'uso della struttura ai soggetti che ne faranno richiesta, rendendola così fruibile ai cittadini.
L'immobile, nel novembre del 2011, fu trasferito dall'Agenzia del Demanio al patrimonio indisponibile del Comune di Torre Annunziata. Con una delibera del marzo 2013, l’Ufficio Tecnico Comunale venne incaricato di valutarne i costi di ristrutturazione e adeguamento al fine di realizzare due mini appartamenti abitabili. Ma il progetto, date le scarse risorse finanziarie dell’Ente, non è stato mai realizzato. Si era pensato anche di utilizzare la Villa per ospitare gli alloggi degli ufficiali dei carabinieri di stanza al Gruppo di Torre Annunziata.
Ora, dunque, si apre una nuova fase che renderà utilizzabile la palazzina, che rappresenterà un simbolo di ritorno alla legalità in una zona difficile, caratterizzata da un'elavat recrudescenza criminale (poco più in là, c'è anche il Piano Napoli di via Settetermini).
«Dopo diversi anni in cui l’immobile è rimasto inutilizzato - spiega l’assessore al Patrimonio, Emanuela Cirillo - abbiamo ora, con l’approvazione di una nuova delibera di giunta, la possibilità concreta di poterne usufruire, dandolo in concessione ad associazioni ed enti impegnati in diversi ambiti sociali. La volontà dell’Amministrazione comunale è quella di recuperare gli immobili sottratti alla camorra per destinarli ad attività socio-culturali che, oltre alla promozione di progetti ed iniziative, costituiscono anche un’opportunità di sviluppo e lavoro. Il bene verrà assegnato a titolo gratuito e per un periodo da determinarsi a seconda della destinazione d’uso - conclude l'assessore -, e sarà rinnovabile una sola volta, al fine di consentire la possibilità di avvicendamento dei concessionari».
Sempre a Torre Annunziata, un altro appartamento appartenuto ad un boss della criminalità organizzata fu assegnato dall'allora sindaco Giosuè Starita a Carmela Sermino, la vedova di Giuseppe Veropalumbo. Qui - in via Vittorio Veneto, nel cosiddetto palazzo delle catene - ha sede l'associazione intitolata al carrozziere ucciso da un proiettile vagante la note del 31 dicembre 2007.
(nella foto, la sede comunale di via Provinciale Schiti)
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